Il sottosegretario al Sud e Coesione territoriale Dalila Nesci
4 minuti per la letturaCOSENZA – Il sottosegretario al Sud e alla Coesione territoriale, Dalila Nesci, più che un sasso nello stagno paludoso del centrosinistra calabrese ieri ha lanciato una bomba di profondità.
Da giorni circolava l’indiscrezione di una sua possibile candidatura alla presidenza della Regione, dopo che un anno fa aveva cercato, senza successo, di costruire un’alleanza col Pd che avesse il Movimento 5 Stelle come motore trainante.
Ieri ha rilasciato un’intervista al CorSera in cui si è detta disposta a partecipare alle primarie di coalizione (così come prevede la legge elettorale calabrese in caso di più candidati) invitando de Magistris a confrontarsi. Per la Nesci la Calabria potrebbe così diventare laboratorio politico dell’alleanza Pd-M5s che vede la nostra regione come ultimo baluardo o quasi, visto che altrove la quadra non si è trovata.
Dicevamo che queste dichiarazioni hanno prodotto un effetto deflagrante. In primis nei 5 Stelle calabresi che sono quasi tutti caduti dal pero. Nessuno era al corrente di questa iniziativa. Anzi. Nei giorni scorsi la deputazione calabrese aveva incontrato via web per la prima volta Giuseppe Conte che finalmente si è ricordato che si vota in Calabria.
Conte ha detto di aver chiamato de Magistris invitandolo a sedersi al tavolo del centrosinistra. Per l’avvocato del popolo l’obiettivo deve essere quello di creare la coalizione di centrosinistra la più ampia possibile per arginare la destra. Secondo obiettivo quello di portare a casa almeno l’accordo con il Pd perché l’anima del nuovo movimento guarda comunque a sinistra. Il problema è che in un caso o nell’altro il gioco rischia di essere a somma zero. Allearsi con un Pd criticato per anni rischia di far allontanare la base, allearsi con de Magistris significa essere fagocitati dall’ex pm. Il problema vero, in sintesi, che il MoVimento divenuto forza di governo, anzi di vari governi, non potendo cavalcare la protesta ha davvero le armi spuntate.
Lo sa bene de Magistris che non gli è parso vero l’invito della Nesci per mettere altro fieno nella sua cascina. Subito il sindaco di Napoli ha fatto un video sui social dove ha ribadito di non aver nessuna intenzione di concorrere alle primarie. Ha detto che le primarie saranno le elezioni (solo che alle regionali il turno di ballottaggio non è previsto).
Ma quello che è importante sono le motivazioni in base alle quali declina l’invito. «Noi non partecipiamo al patto fra Pd e M5s – ha detto – Noi siamo un movimento popolare, una coalizione civica. I 5 Stelle e la Nesci dovrebbero ricordare quando parlavano alla gente, al popolo, fuori dai partiti, tanto tempo fa. Noi stiamo tra la gente, parliamo alle donne e agli uomini di Calabria, non solo allo schieramento tradizionale di centro-sinistra. Anzi, siamo noi che facciamo un appello alla Nesci e a chi come lei crede ancora nel fresco profumo di libertà, nella rottura del sistema, nella rivoluzione. Mi pare invece che lei si chiuda in quel recinto che noi dobbiamo superare per garantire rottura di un sistema che da quarant’anni governa male la Calabria». Tradotto: cara Nesci una volta il tuo era un movimento antisistema, ora sul sistema si è ripiegato. Un modo evidentissimo per parlare alla pancia del M5s ed erodere ancora consensi.
Allora le primarie non si faranno? Non è detto perchè l’appello della Nesci è stato invece accolto da Nicola Irto che da tempo si dice disponibile. Il candidato è stato subito elogiato dall’ex Ministro Francesco Boccia facendo aumentare la sensazione che se non con i suoi amici di partito la Nesci abbia concordato con altri (leggi segreteria nazionale del Pd) questa uscita. L’altro che ha subito plaudito infatti all’idea delle primarie è il deputato Antonio Viscomi.
Ma anche nel Pd c’è chi si è stancato di questi giochetti come l’ex consigliere regionale Giuseppe Giudiceandrea che ha messo un bel mi piace al video con cui de Magistris rimanda al mittente l’idea delle primarie. «Ha ragione De Magistris: bisognerebbe stare di più tra la gente – ha scritto Giudiceandrea – uscire più spesso dal “palazzo” per capire quanto il popolo sia stufo di questa cappa e soprattutto: davvero riteniamo praticabili le “primarie” in Calabria? Uniamoci, siamo ancora in tempo».
Insomma nel Pd c’è chi è pronto ad abbracciare de Magistris. C’è per convinzione politica, chi per tornaconto personale. C’è chi sta subodorando che il partito alla fine possa convergere sull’ex pm e allora tenta di giocare d’anticipo e contrattare da solo. Siamo ancora alla doppia linea politica del Pd: quella del commissario regionale Graziano che va avanti come un treno sull’isolamento del Pd e quella del commissario provinciale Miccoli che invece raggruppa attorno a sé movimenti, associazioni e partiti. Ma siccome nel Pd le sorprese non finiscono mai, quella dell’ultimora vuole Miccoli pronto a candidarsi sì per le primarie, ma a Roma. Si dice disponibile, infatti, a correre per la presidenza del 12 Municipio. E a Cosenza chi gestirà la fase elettorale?
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