X
<
>

Il ministro Daniele Franco e il premier Mario Draghi in conferenza stampa

Share
3 minuti per la lettura

Con uno slogan, “Guarda al futuro, al Paese che si riapre ma che allo stesso tempo non lascia indietro nessuno”, Mario Draghi ha voluto dare una cifra al decreto Ristori, approvato in Consiglio dei ministri. Il premier ha spiegato di aspettarsi che l’economia abbia “un rimbalzo già in questo trimestre” ma per vedere una “crescita sostenuta avremo bisogno del Pnrr”, il Recovery Plan.

Il Sostegni bis vale “circa 40 miliardi, di cui 17 a imprese e professioni, 9 alle imprese per aiuti sul credito, 4 ai lavoratori e alle fasce in difficoltà” (ha riconosciuto che l’edilizia è già ripartita). Il provvedimento contiene, tra l’altro, la norma anti-licenziamenti. Per le aziende che chiedono la cassa Covid entro fine giugno, il blocco dei licenziamenti slitta al 28 agosto. Inoltre dal primo luglio le aziende che utilizzano la cassa ordinaria non dovranno pagare le addizionali purché non licenzino.

Quanto al Superbonus, in attesa della proroga per tutti al 2023, che dovrebbe arrivare con la manovra, il sottosegretario Gava ha annunciato uno stanziamento di altri 8 miliardi. Ci sono molti motivi perché Draghi sia apparso soddisfatto di fronte ai giornalisti. Innanzitutto, le riaperture graduali “con rischio calcolato, per procedere un po’ alla riapertura del Paese che è in gran parte frutto della campagna vaccinale seguita dal governo”. E sui vaccini ha detto che “c’è una decisione di cui sono fiero, la sterzata che si è data sulle classi di età per le vaccinazioni. Due mesi fa la classe tra 70-79 anni era la categoria meno vaccinata tra tutte le categorie. Oggi siamo all’80%, questo vuole dire che è la terza fascia dopo ultra ottantenni e novantenni”.

Inoltre la maggioranza che sostiene il governo è cresciuta, stando a un sondaggio dell’Agi, dello 0,5%, non c’è stato il sorpasso di Fratelli d’Italia sul Pd (anche se alcuni istituti lo hanno rilevato). Il governo si è impegnato molto per aiutare i giovani, un’ampia parte del decreto è dedicata a loro. In particolare consente di comprare una casa: l’imposta di registro e mutuo sono state cancellate. Per i meno abbienti, con Isee fino a 40 mila euro, c’è anche la garanzia dello Stato sull’80% del mutuo.

Inoltre 4 miliardi del decreto Sostegni andranno “ai lavoratori e alle fasce in difficoltà. “Bisogna attrezzarsi – ha detto – ad affrontare questa congiuntura che è positiva, ma difficile”. Aggiungendo che “per la prima volta accanto al criterio di fatturato si usa anche l’utile, che è molto giusto ma ovviamente ci vorrà più tempo”.

La seconda novità è l’arco temporale “che ora abbraccia 370 mila nuove partite Iva. Per la prima volta c’è un fondo per la ricerca di base, si chiamerà fondo italiano per la scienza, con 50 milioni e 150 milioni per ogni anno a venire”: È un investimento per attrarre i giovani espatriati. Ha confessato che se la situazione Covid migliora ancora, “mi auguro che non ci sarà bisogno di decreti di questo tipo, nel corso dell’anno. Perché il miglior sostegno è la riapertura”.

Ha raccomandato l’uso della mascherina. Ma sulla proposta di Enrico Letta di tassare i più ricchi per pagare una dote ai giovani, ha affermato di non averne mai parlato. Ma l’ha stoppata senza ombra di dubbio: “Non è il momento di prendere i soldi ai cittadini, ma di darli”.

COPASIR, SI DIMETTONO VOLPI E ARRIGONI

I componenti della Lega nel comitato parlamentare per la sicurezza, Copasir, Arrigoni e Volti si sono dimessi questa mattina. “La Lega – si legge in una nota – da ora pretende l’immediata applicazione della legge”. Il passo indietro è avvenuto dopo il pressing di Pd e M5s.


La qualità dell'informazione è un bene assoluto, che richiede impegno, dedizione, sacrificio. Il Quotidiano del Sud è il prodotto di questo tipo di lavoro corale che ci assorbe ogni giorno con il massimo di passione e di competenza possibili.
Abbiamo un bene prezioso che difendiamo ogni giorno e che ogni giorno voi potete verificare. Questo bene prezioso si chiama libertà. Abbiamo una bandiera che non intendiamo ammainare. Questa bandiera è quella di un Mezzogiorno mai supino che reclama i diritti calpestati ma conosce e adempie ai suoi doveri.  
Contiamo su di voi per preservare questa voce libera che vuole essere la bandiera del Mezzogiorno. Che è la bandiera dell’Italia riunita.
ABBONATI AL QUOTIDIANO DEL SUD CLICCANDO QUI.

Share
Fabio Grandinetti

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE