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NEL suo curriculum si definisce come “esperta di relazioni pubbliche”, ma le sue esternazioni destano sempre polveroni. E stavolta potrebbero anche costarle l’incarico che l’aveva portata tra i consiglieri più stretti di papa Francesco. Francesca Immacolata Chaouqui, 27 anni, nata in Calabria da madre di San Sosti, in provincia di Cosenza, e padre di origini marocchine, era rimbalzata all’attenzione delle cronache dopo la barbara uccisione a Corigliano di Fabiana Luzzi, la sedicenne accoltellata e bruciata viva dal fidanzato. In una lettera al Corriere della sera, il commento che descriveva la condizione delle donne calabresi assoggettate agli uomini («Fabiana è cresciuta come tutte noi, sentendosi dire cittu ca tu si fimmina») aveva suscitato l’indignata reazione della Calabria.

Stavolta, però, le dichiarazioni di Francesca Chaouqui rischiano di avere conseguenze molto più serie per lei, che tra l’altro, nel frattempo, era stata nominata – unica donna – tra gli otto tecnici della Commissione d’inchiesta sulle finanze vaticane. Proprio sul Vaticano, però, la consulente aveva pronunciato affermazioni imbarazzanti su Twitter. La vicenda è stata raccontata ieri sulle colonne del Giornale, che ha rilevato alcuni cinguettii che definiscono “corrotto” il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone e danno del “gay” all’ex ministro Giulio Tremonti, che Chaouqui indica anche come possessore di un conto allo Ior. Quanto basta per innescare una polemica. Tanto che la giovane calabrese ha subito cancellato il proprio profilo @FrancyChaouqui sul social network.

LE FRASI INCRIMINATE SU TWITTER – L’incarico vaticano per lei era arrivato il 18 luglio scorso, diversi mesi dopo i post in questione. Si tratterebbe, quindi, di un altro caso imbarazzante, dopo quello, svelato dall’Espresso, che riguarderebbe monsignor Ricca, al quale il Papa ha conferito l’incarico di prelato della banca vaticana perché tenuto all’oscuro di alcuni episodi controversi che riguardano il suo passato.

A Francesca Chaouqui l’articolo pubblicato sul Giornale contesta ora le frasi con le quali, il 28 febbraio 2012, diede per certa la notizia che Benedetto XVI avrebbe avuto la leucemia. Poi un tweet su Bertone («Bertone corrotto. Pare ci sia di mezzo l’archivio segreto e un’azienda veneta») e un altro nel giorno dell’annuncio della rinuncia di Ratzinger al pontificato: «Ha vinto Bertone. Ero convinta che non lo avrebbe fatto e invece ha mollato. Da credente sono semplicemente delusa». E scandagliando ancora indietro nel tempo, il 29 febbraio 2012 viene riportata un’altra frase: «Tremonti aveva il conto allo Ior. Ufficializzato che è gay gliel’hanno chiuso».

L’ASCESA DELLA RAGAZZA CALABRESE – Parole che rischiano ora di bruciare la sorprendente ascesa della giovane calabrese. Laureata alla Sapienza di Roma. attualmente è External Relations & Communication presso Ernst & Young Italia. Prima ha lavorato per circa tre anni presso lo studio legale internazionale Orrick, Herrington & Sutcliffe Italia. Fa parte di “Vedrò” il think net che fa capo alla famiglia di Gianni ed Enrico Letta. Ed è sposata con Corrado Lanino, un informatico che ha lavorato a lungo nella città del Vaticano.

Il suo incarico vaticano ha fatto clamore anche perché Francesca Chaouqui è iscritta alla Ferpi, la Federazione relazioni pubbliche italiana, incarico che fa di lei una lobbista. E poi c’era quella lettera contro la Calabria e i calabresi suoi conterranei. All’epoca le rispose sempre sul Corriere della sera, con un’altra lunga lettera, il vescovo di Rossano-Cariati, Santo Marcianò: “Non conosco Francesca Chaouqui, né so quanto ella ha nel cuore e quale sia la sua esperienza, che in ogni caso rispetto. Ma non riconosco nelle sue parole quella che a me pare la verità profonda di questa terra e della sua gente”.

Ma ora non sono solo i calabresi a contestare le esternazioni della consulente del Papa. 

Redazione web

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