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E’ Cala Bianca, nel Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano, la spiaggia più bella d’Italia. Almeno secondo il parere delle migliaia di internauti che l’hanno votata via web per “La più bella sei tu”, il sondaggio di Legambiente lanciato per eleggere la spiaggia più bella dell’estate 2013. Ma nella rosa delle 17 finaliste c’è anche un tratto della costa calabrese: è la spiaggia di Rovaglioso, a Palmi.
LE 17 “PERLE” DI LEGAMBIENTE – Oltre alla più votata Cala Bianca e a una menzione speciale per la splendida spiaggia dei Conigli nella Riserva naturale dell’isola di Lampedusa, Legambiente ha deciso di non stilare una classifica perché, afferma una nota “ognuna delle spiagge scelte meriterebbe comunque un primo posto”.
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Si va dalla spiaggia bianca finissima di Cala Violina, vicino Scarlino, a quella di Cala di Forno nel Parco della Maremma o alla selvaggia Cala delle Caldane all’Isola del Giglio. Oppure, per gli amanti della Sardegna niente è paragonabile alla splendida spiaggia Su Giudeu, vicino Domus de Maria, o a Cala Goloritze, nell’Ogliastra, e Capo Comino nel nuorese. In Sicilia oltre all’agrigentina Scala de Turchi, che ha ritrovato nuovo splendore dopo l’abbattimento dell’ecomostro, per molti vale davvero la pena un tuffo a Cala rossa, una delle più affascinanti spiagge di Favignana. E dalle Egadi passando alle Tremiti la bellezza è quella di Cala Matano, esclusiva e meravigliosa, amatissima anche dal cantautore Lucio Dalla.
In Salento sono le spiagge di Punta Pizzo nel leccese e Campomarino di Maruggio vicino Taranto ad essere considerate “una vera bellezza”. “Dalla Calabria – prosegue la nota di Legambiente – che con la Cala Rovaglioso nel Comune di Palmi, unisce paesaggio incontaminato, cultura antica del luogo, storia e legalità risaliamo il Belpaese per giungere nel Lazio, all’isola di Ponza nella suggestiva Chiaia di Luna, che al momento chiusa per il pericolo di caduta di rocce ma che auspichiamo venga presto messa in sicurezza. E ancora su lungo la costa tirrenica la bellezza arriva fino in Liguria, a Finale Ligure nella Baia dei Saraceni per passare poi nell’Adriatico, nelle Marche, nella famosa e incantevole spiaggia delle Due sorelle nel comune di Sirolo (AN).
LA FINALISTA CALABRESE – Per il popolo di internet affezionato al Cigno verde, la piccola spiaggia campana di sabbia bianca circondata dalla vegetazione selvaggia, incastonata nella costa cilentana, è la regina indiscussa definita “unica e inimitabile”, “un paradiso terrestre”, “una spiaggia dove si può ritrovare la calma e la pace”, “uno dei posti più belli dove poter fare il bagno nel Cilento”.
Ma tutti gli amministratori delle località in cui si trovano le spiagge saranno premiati con lo speciale vessillo del “La più bella sei tu” il 17 agosto prossimo nell’ambito della 25esima edizione di Festambiente, il festival nazionale di ecologia, solidarietà e bellezza di Legambiente che si tiene a Rispescia (provincia di Grosseto) dal 9 al 18 agosto. Una scelta non casuale quella della Maremma, che tra i tanti ambienti incontaminati ospita tre spiagge davvero speciali.
Ed è in quell’occasione che sarà assegnato anche il riconoscimento alla spiaggia di Rovaglioso, a Palmi. Nella nota, Legambiente la descrive come “una caletta naturale, uno dei luoghi più incantevoli della splendida Costa Viola, delimitata a nord ed a sud da scogliere e anfratti che il tempo ha modellato in modo singolare. Si apre al termine di un costone che precipita sul mare, coperto di zagare e piante di fichi d’india in un paesaggio mozzafiato. Vi si accede per un sentiero che è stato recentemente ripristinato e che attraversa gli uliveti secolari e i vitigni posti più a monte. Il mare in questo tratto presenta mille sfumature e la cala è così quieta che ancora oggi trovano temporaneo riparo le imbarcazioni sorprese in mare dal forte vento di scirocco. Tra gli scogli si cela una vasca d’acqua dolce e il fondale è molto apprezzato dai sub per la ricchezza e varietà. La cala – è detto ancora nella nota – è conosciuta anche come ‘Portus Orestis’ per la leggenda, riportata da molti storiografi romani, secondo la quale Oreste, perso il senno dopo il matricidio, lo riacquistò bagnandosi sette volte proprio nelle acque di Rovaglioso”.
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