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Un momento della sfida tra Soriano e Scalea

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Quel colpo di coda del cavallo di razza cambia la vetta. In cima alla classifica è staffetta tra Sambiase e Sersale, come ha deciso Mandarano, dopo aver illuso la Palmese di poter agguantare un punto sul campo più difficile del momento.

Tre vittorie e tre pareggi sia per Fanello che per Saladino, con la squadra lametina a segnare due reti in più ma ad incassarne altrettante.

Se le cose stanno così, se non è il Sersale a staccare tutti permettendo anche alla Vigor di stare ad un passo dalla doppietta di testa, è merito del Locri.

In un frangente critico per l’equilibrio volitivo, quando non sempre fatti e numeri hanno risposto all’impegno, gli amaranto hanno alzato la testa e frenato il Sersale. Zampaglione junior ha murato Leta su rigore e il gesto del più piccolo ha scatenato l’orgoglio di Catania per un pari urlato da dentro lo stomaco. Tre pareggi a testa per le squadre del match di giornata.

Si presentava più determinante di Vigor – Reggiomed?

Forse no ma lo è stata, perché quel pari ne ha rimesse in corsa parecchio. La corsa è mirata a costruire un rodaggio sostanziale e morale, perché la tattica non cambia e non si inventa nulla di più oramai.

La Vigor ha acquisito resilienza, la Reggiomed ha fatto buona pratica e altrettanta memoria, così da lasciare un velo di mistero su una porzione di potenziale. Il primo sussulto d’orgoglio del Soriano avviene ai danni dello Scalea.

È una storia che si ripete da anni sul terreno casalingo dei Morabito ed è il secondo colpo diretto di Parentela nei confronti dei biancostellati.

Che il Soriano avesse bisogno proprio di emozioni forti per tirare fuori quella grinta di terra, che nelle gare più difficili assume il volto della dea bendata?

Fatto sta che adesso quell’ultima posizione sa tanto di “non abbiamo nulla da perdere”, che potrebbe essere una lezione indirette per una Palmese che in fatto di rosa potrebbe gonfiare un po’ più il petto. I cosentini, dal canto loro, sono in netta crescita di gioco e alcune trame fanno rimpiangere una stagione smorzata.

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