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Il presidente facente funzioni della Regione Calabria Nino Spirlì alle Terme Luigiane

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PAOLA (COSENZA) – Come preannunciato questa mattina sull’edizione cartacea del Quotidiano del Sud, il presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì, pochi istanti fa ha reso noti i contenuti della diffida con richiesta di una relazione ai primi cittadini di Guardia Piemontese e Acquappesa sulla vicenda delle Terme Luigiane, dicendosi «pronto a tutelare l’interesse pubblico in caso di inadempienze».

Cinque giorni è il tempo concesso dal presidente della Regione ai sindaci di Guardia Piemontese (Vincenzo Rocchetti) e Acquappesa (Francesco Tripicchio), che sono stati invitati a produrre un report sulle attività manutentive avviate nella struttura e un cronoprogramma delle attività di sfruttamento delle acque.

Nella lettera inviata ai due primi cittadini, Spirlì ricorda che la concessione delle Terme può essere sottoposta a decadenza nel caso di gravi inadempienze e si dice pronto a intraprendere ogni azione idonea a tutelare l’interesse pubblico.

Ecco i contenuti della missiva: «Come è a voi noto – scrive Spirlì – ho più volte manifestato preoccupazione per gli eventi che hanno riguardato le attività del complesso termale Terme Luigiane. L’atto concessorio trentennale, con il quale le acque termo-minerali “Terme Luigiane” sono state affidate ai Comuni di Guardia Piemontese e Acquappesa, è finalizzato alla salvaguardia dell’interesse pubblico, attraverso la regolare attività di sfruttamento e la regolare manutenzione delle risorse delle acque termali, assicurando anche l’effettuazione senza soluzione di continuità delle prestazioni sanitarie».

«I soggetti concessionari, sebbene abbiano il diritto di scegliere la modalità di gestione, hanno, soprattutto – spiega il presidente della Regione – il dovere di assicurare che l’utilizzo della concessione avvenga con mezzi tecnici ed economici adeguati, in ragione dell’interesse pubblico primario dello sfruttamento del bene stesso. Non intendo soffermarmi sulle scelte che i Comuni concessionari hanno inteso o intendono porre in essere, ma reputo doveroso attivare nell’immediato ogni azione idonea a tutelare e salvaguardare il bene di proprietà regionale».

L’ULTIMATUM: 5 GIORNI

«Vi invito, pertanto, a trasmettere entro 5 giorni dal ricevimento della presente, una dettagliata relazione nella quale – specifica Spirlì – si illustri con chiarezza l’attuale stato del bene indicando, inoltre, le attività manutentive azionate nel periodo di interruzione e, soprattutto, un cronoprogramma nel quale si evidenzino con chiarezza tempi e modalità delle attività di sfruttamento delle acque al fine di salvaguardare la imminente stagione termale».

«Ricordando che, nel caso di gravi inadempienze, la concessione può essere sottoposta a decadenza, in assenza di adeguate informazioni, sarò costretto, mio malgrado – conclude il presidente della Giunta –, ad attivare gli uffici regionali preposti per ogni idonea azione a tutelare il preminente interesse pubblico».

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