Carlo Tansi
2 minuti per la lettura«Lei sa che non parlo il politichese e allora me lo lasci dire: sono incazzato».
Tutto si può dire di Carlo Tansi, geologo fondatore del movimento civico Tesoro Calabria, tranne che abbia peli sulla lingua. Oggetto del suo risentimento è l’alleato de Magistris. Il punto però non sono gli abboccamenti di questo ore da parte di Pd e M5s, ma proprio gli equilibri interni della loro alleanza.
«Ho scritto a de Magistis una lettera il 3 maggio scorso – dice Tansi – in cui gli ho esposto le motivazioni della mia insoddisfazione, al momento però non ho ricevuto riscontro».
Le motivazioni si possono racchiudere in un solo punto: scarso coinvolgimento. «Quando abbiamo stretto l’accordo – spiega Tansi – avevamo detto che avremmo scelto i candidati insieme, che avremmo ragionato insieme su programmi e alleanze, pensi che gli avevo subito inviato l’elenco dei miei 96 candidati con tanto di indirizzo e numero di telefono proprio per avere una base comune su cui ragionare».
Tutto questo invece non è successo. Non solo, ma qualche candidato è anche passato dall’altra parte, come Ugo Vetere, sindaco di Santa Maria del Cedro.
«Ricordo di aver invitato lui e l’ex vicesindaco di Polistena a casa mia nel primo incontro con il sindaco di Napoli. Vetere ha fatto finta di non conoscerlo, si sono persino scambiati i numeri di telefono. Poi ho scoperto che avevano un rapporto antico e alla fine Vetere ha deciso di candidarsi con lui».
Ancora ci sono motivazioni relative alla linea politica. «Non mi piacciono tutti questi simboli che vedo intorno a de Magistris. Lo scorso 25 aprile avevamo deciso di svolgere una manifestazione senza simboli e bandiere e invece c’erano sia le une sia le altre. Su questo non sono d’accordo perché il mio progetto politico vuole essere squisitamente civico, si rivolge a tutti gli scontenti di questa classe politica, anche ai moderati. Chiudersi in recinti politici per me è un errore».
Ancora. Chiede maggiore rispetto Tansi. «Io un anno fa ho preso 60.000 voti – spiega – fino a prova contraria costituisco almeno il 50% della forza elettorale della coalizione, certamente più di Lucano o Pino Aprile. Eppure non vengo coinvolto su nulla, forse sa più lei di me visto che quanto so lo leggo sui giornali».
E quindi è rottura? Su questo Tansi frena. «Non siamo ancora arrivati al punto di non ritorno. Spero si tratti solo di equivoci e quindi aspetto di incontrarlo de visu per chiarirci. Poi deciderò»
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