X
<
>

Share
3 minuti per la lettura

E’ FILATO tutto liscio. Ovvero in gergo ministeriale: «E’ stata esclusa qualsiasi indebita esposizione alle radiazioni della popolazione nonché rilasci di radioattività all’ambiente. L’Ispra dichiara che le operazioni si sono svolte nel rispetto dei più elevati standard di sicurezza e di radioprotezione dei lavoratori, della popolazione e dell’ambiente, senza alcun evento anomalo. Il trasporto effettuato ha altresì permesso di ridurre l’inventario radiologico attualmente presente sul sito».

Ha replicato con una breve nota ieri pomeriggio il sottosegretario all’Ambiente Marco Flavio Cirillo sentito in commissione ambiente della Camera sulle interrogazioni presentate dai parlamentari lucani sul caso del trasporto di materiale radioattivo dall’Itrec.

«Il trasporto – ha ribadito Cirillo – è stato effettuato dalla Sogin, in base agli impegni presi dall’Italia in occasione del vertice sulla Sicurezza Nucleare per il rimpatrio negli Stati Uniti di sostanze contenenti uranio arricchito e plutonio, svoltosi a Seoul nel 2012. Il Ministero dell’Ambiente non ha, per legge, competenze specifiche al riguardo. Tuttavia ha acquisito, ex post, informazioni dal Ministero dello Sviluppo Economico e dall’Ispra. E’ stato accertato che le operazioni sono state effettuate nel massimo rispetto di tutte prerogative di tutela per l’ambiente e per la sicurezza delle popolazioni».

«Le operazioni  – ha aggiunto il sottosegretario – rientrano tra quelle previste dal progetto Gtri – Programma di rimpatrio negli Stati Uniti di materie nucleari, avviato nel 2004 dalla National Nuclear Security Administration. La partecipazione italiana all’iniziativa Gtri, promossa dal Presidente degli Stati Uniti, è stata ufficializzata a livello internazionale dal Presidente del consiglio Mario Monti a Seul, il 27 marzo 2012 durante il Summit sulla Sicurezza Nucleare. L’allontanamento di tali materiali è funzionale al processo in atto di definitiva dismissione del sito stesso, fino al suo rilascio senza vincoli di natura radiologica».

Tornando alle operazioni Cirillo ha spiegato che «sono state autorizzate nel rispetto del trattato Euratom, dalle competenti autorità italiane, in seno al Ministero dello sviluppo economico e al Ministero della difesa, per gli aspetti di competenza. Per le operazioni di trasporto, l’Ispra – Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale ha svolto le attività di controllo (…) La Prefettura di Matera ha gestito il trasporto con un piano di emergenza redatto sulla base dei presupposti tecnici definiti dal trasportatore autorizzato Mit Safetrans e validati da Ispra. All’atto della partenza del vettore, l’Ispra era presente con un suo ispettore che ha seguito il trasporto fino a destinazione. Le operazioni di trasporto sono state svolte nel rispetto della regolamentazione (Aiea) per il trasporto in sicurezza delle materie radioattive, recepite nella normativa nazionale. In particolare, il trasporto è avvenuto utilizzando un contenitore qualificato e certificato ai sensi di detti standard e caratterizzato da elevata robustezza, capacità di tenuta e di schermaggio alle radiazioni anche nelle situazioni incidentali più gravose.

Quanto agli obblighi di informazione della popolazione il sottosegretario ha spiegato che «secondo le prescrizioni del d.P.C.M. 10 febbraio 2006, par. 5, vanno garantiti nei confronti della popolazione interessata dall’emergenza radiologica, soltanto nel caso di incidente durante il trasporto». Quindi ha chiarito che «il quantitativo massimo di materiale nucleare trasportabile, per il quale è stata rilasciata l’autorizzazione, consiste in circa 1.050 grammi di biossido di uranio (UO2) con uranio totale pari a 920 grammi, con arricchimento non superiore al 91%, per circa 828 grammi di uranio 235». Infine ha assicurato che il Ministro dell’ambiente ha chiesto all’Ispra e all’Arpa competente di continuare a monitorare la situazione».

Altri chiarimenti su quanto accaduto sono previsti per oggi durante la riunione del tavolo della trasparenza tra tutte le amministrazioni interessate al destino del centro ex Enea della Trisaia di Rotondella. Si tratta della prima volta dopo due anni in cui non è mai stato convocato. Respinta la richiesta del sindaco di Policoro perché si svolgesse nel metapontino, i lavori verranno comunque trasmessi in streaming accogliendo la proposta del sindaco di Nova Siri Giuseppe Santarcangelo.

 

l.amato@luedi.it   

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE