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Carlo Tansi

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CATANZARO – Carlo Tansi e Luigi de Magistris in piena crisi? Quasi come fosse il più classico dei matrimoni, le turbolenze sembra stiano interessando con largo anticipo la coppia della “rivoluzione arancione”.

Le voci di fibrillazioni tra i due leader della coalizione civica si moltiplicano. A provocarle sarebbero state le operazioni dell’ex magistrato e sindaco di Napoli, impegnato sempre più nella preparazione di quattro liste a suo sostegno. De Magistris sta girando la Calabria in lungo e in largo, al punto che in questo lunghissimo tour avrebbe più volte calpestato i piedi al suo alleato per eccellenza.

Tansi non avrebbe digerito alcune di queste operazioni, fino a sbottare dalle colonne di Repubblica: «De Magistris va per i fatti suoi, non ci coinvolge, non ha rispetto nei miei confronti», ha dichiarato l’ex responsabile della protezione civile calabrese e già candidato nell’ultima tornata regionale.

Sotto accusa, dunque, alcuni candidati poco graditi a Tansi, a partire da figure vicine all’area del Partito democratico e, in particolare, al duo Mario Oliverio e Carlo Guccione. Ma anche e soprattutto il più classico cambio di casacca, con alcuni candidati di Tansi che sarebbero passati tra le fila delle liste dell’ex pm di Catanzaro. Tra questi, anche il sindaco di Santa Maria del Cedro che sarebbe rimasto folgorato dal sindaco di Napoli.

Tutto questo non arriva come un fulmine a ciel sereno. Un post pubblicato la sera dell’11 maggio sul profilo di Carlo Tansi aveva già allarmato i sostenitori. Parole sibilline: «Meglio soli che male accompagnati».

Tanto è bastato per fare scattare una ridda di commenti tra i sostenitori di Tansi. Alcuni pronti a collegare la velata minaccia alle tensioni interne con de Magistris, altri convinti che potesse trattarsi dell’ennesimo messaggio di pulizia lanciato dallo stesso Tansi contro possibili infiltrazioni di vecchi politici e loro adepti. In ogni caso, questo è bastato per scatenare preoccupazioni o incoraggiamenti, a seconda delle tesi interpretative. Dal canto suo, il leader di “Tesoro Calabria” non è intervenuto per specificare il tenore di quel post e le persone a cui fosse rivolto.

Le parole espresse a “Repubblica”, però, hanno messo nero su bianco le frizioni interne alla coalizione, aprendo la strada ad una possibile crisi interna a pochi mesi dal voto in programma a ottobre. Tensioni confermate anche nei rispettivi entourage che, però, provano a sminuire gettando acqua sul fuoco delle polemiche nel tentativo di “salvare” un matrimonio che, qualora dovesse saltare, potrebbe compromettere seriamente l’ingresso dei due leader a palazzo Campanella.

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