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SALERNO – Comincia oggi di fronte al giudice monocratico del tribunale di Salerno il processo a carico di Margherita Santarsiero e Annalisa Lo Vito, madre e figlia, accusate di falsa testimonianza nell’ambito delle indagini sul ritrovamento dei resti di Elisa Claps.
Le due donne, addette alle pulizie nella chiesa della Santissima Trinità di Potenza, per prime riferirono di aver rinvenuto il cadavere della studentessa 17enne uccisa 20 anni fa da Danilo Restivo, condannato anche in appello a 30 anni di reclusione. La loro versione contrasta però con l’esito delle perizie scientifiche che hanno accertato la presenza di altri elementi estranei al corpo lasciati prima del 17 marzo 2010, giorno della scoperta.
Il giudice Antonio Petillo dovrà esprimersi su due eccezioni preliminari riguardanti la competenza territoriale del tribunale di Salerno e sull’ammissibilità della parte civile rappresentata dalla famiglia Claps. “E’ un’eccezione infondata – dice il legale della famiglia, Giuliana Scarpetta – noi siamo la parte danneggiata”. (ANSA)
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