X
<
>

Claudio Baglioni

Share
3 minuti per la lettura

Era già un successo l’ultimo album di inediti di Claudio Baglioni, più di 4 milioni di streaming e oltre 60mila copie vendute. Ma adesso, “In questa storia che è la mia” diventa un’opera teatrale e verrà trasmessa in streaming il 2 giugno alle 21, sulla piattaforma ITsART.

Uno spettacolo eccezionale per tempi eccezionali. Un’opera pop-rock-sinfonico-contemporanea, tratta dall’omonimo e ultimo album di inediti di Claudio Baglioni. Parole e musiche sono ovviamente del cantautore, la direzione artistica è affidata invece a Giuliano Peparini, ma eccezionale è soprattutto nella realizzazione.

In tempi normali e nel teatro tradizionale infatti, non sarebbe mai stato possibile dar vita a un’opera che trasforma in ambiente scenico ogni spazio del Teatro nel quale va in scena. In questa occasione dunque, retropalco, palchi, golfo mistico, platea, foyer, camerini e corridoi diventano la vera e propria scena.

Per “In questa storia che è la mia”, il cast anima ogni angolo della struttura; e dà risalto a tutti quegli spazi che, solitamente,  non sono luoghi di rappresentazione. Artista, orchestra, coro e parte del corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma, rock-band, vocalist, danzatori, performer e acrobati; 188 artisti e musicisti danno vita ad uno spettacolo unico nel suo genere.

L’opera verrà trasmessa in streaming, il 2 giugno alle ore 21, sulla piattaforma ITsART: un nuovo sipario digitale per teatro, musica, cinema, danza e ogni forma d’arte, live e on-demand, con contenuti disponibili in Italia e all’estero.

Un’anteprima assoluta. Non solo perché tema, narrazione, canzoni e allestimento musicale e scenico sono originali. Ma soprattutto perché “In questa storia che è la mia” riprende l’idea wagneriana di opera d’arte totale. Arte totale in un intero teatro, dunque, che finisce però col rivelare un’estetica cinematografica, tanto da trasformare la rappresentazione in un inedito FilmOpera.

Come accade nel cinema infatti, le diverse scene di questo straordinario atto unico sono state riprese da diversi punti di vista. Questo in modo da unire al lirismo fisico del teatro, la magia metafisica del cinema. Scene rese ancora più suggestive dal ricorso ad effetti di luce e soluzioni illuminotecniche che normalmente non si vedono nei teatri di tradizione all’italiana. E riprese accattivanti rese tali attraverso un incalzante ed emozionante uso di campi e controcampi.

La storia è quella di un grande amore e dell’amore stesso: amore personale, di un “uomo di varietà” e della sua “principessa”; amore reale o ideale, fisico o mentale, vissuto o semplicemente vagheggiato ma, sempre inatteso, sorprendente, travolgente. Ma anche amore universale, antico eppure ogni volta incredibilmente nuovo, che dà senso e valore a tutte le stagioni della vita: fanciullezza, adolescenza, gioventù, maturità.

Lo spettacolo ha una durata di novanta minuti. Si apre con un monologo evocativo e rapsodico scritto da Claudio Baglioni e interpretato da Pierfrancesco Favino e un preludio danzato affidato all’étoile Eleonora Abbagnato.

La direzione di orchestra e coro è affidata a Danilo Minotti, mentre la direzione della band di Baglioni è affidata a Paolo Gianolio. Quest’ultimo anche firma degli arrangiamenti e delle orchestrazioni di nove dei quattordici brani dell’album. Gli arrangiamenti degli altri sette brani portano, invece, la firma di Celso Valli. I contributi solistici sono di Giancarlo Ciminelli, Alessandro Tomei, Roberto Pagani, Danilo Rea e Giovanni Baglioni, che esegue la suite finale dell’album.

“In questa storia che è la mia è prodotto da Friends & Partners e Fenix Entertainment S.p.A. La regia teatrale è di Giuliano Peparini, la fotografia è di Ivan Pierri, la regia televisiva è di Luigi Antonini. I biglietti sono già disponibili.

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE