X
<
>

Share
3 minuti per la lettura

MATERA – «E’ un pilastro importante per la cultura materana. Non  credo si possa interrompere  un evento come questo, ormai storicizzato». Ivan Focaccia, presidente del circolo culturale La Scaletta non usa mezze parole.

«La crisi – ha scritto in un comunicato stampa che ha dato una scossa agli ambienti culturali – ha particolarmente colpito e mortificato gli entusiasmi e la dedizione di chi, con un duro lavoro di volontariato per ben 26 anni consecutivi, aveva assicurato l’effettuazione delle grandi mostre estive e aveva presentato i grandi maestri della cultura, celebri o ingiustamente dimenticati e le giovani promesse poi diventate autentiche certezze».

L’allarme che mette a rischio la programmazione del 2013, come precisa ancora Focaccia, era ben noto negli ambienti comunali. «L’assessore Giordano ne era al corrente. Avevamo presentato tre programmi possibili, in funzione delle disponibilità economiche. Nessuno die tre è stato possibile avviare in mancanza totale di una assunzione di responsabilità da parte non solo del Comune, che forse è quello che ci aveva dato maggiori rassicurazioni, anche se solo verbali – prosegue Focaccia – ma anche da parte della Regione che non più tardi di 15 giorni fa ci aveva detto che non c’era alcuna previsione di finanziamento; non esistono, dunque, spazi sufficienti per una programmazione importante come le mostre che si sono susseguite per 26 anni».

La Scaletta sottolinea la mancanza di risposte concrete che pone in serio rischio qualsiasi forma di progettazione: «Solo atti deliberativi – prosegue il presidente- possono tranquillizzarci. I fondi previsti dal Piot 2012 ci consentirebbero di pagare solo i debiti per la mostra del 2012. Se le somme si dovessero trovare, noi saremmo pronti ad organizzare la mostra anche domani. Avremmo voluto avviare l’evento dai primi giorni di giugno, ma già l’anno scorso, anche per lavori in corso, l’esposizione slittò a settembre. Nonostante il periodo, però, ottenemmo un successo insperato».

Rammaricato i componenti dell’associazione nel comunicato stampa, danno voce al loro dispiacere.

«Sentirsi abbandonati e ricoperti solo di promesse ed assicurazioni astratte e qualche volta anche contraddittorie, di prolungati silenzi e rinvii delle formali decisioni, di scelte addirittura dannose che spesso prediligono modeste attività,  porta alla fatale conclusione dell’abbandono di un fantastico progetto che per essere realizzato ha necessità non solo di finanziamenti certi ma anche di rispettare rigorosamente i tempi che una organizzazione complessa richiede.

Il rammarico di non poter offrire a Matera 2019 un prodotto così prestigioso ci mortifica e ci riempie di grande tristezza». Descrivendo l’effetto di un appuntamento divenuto elemento di richiamo culturale, i componenti dell’associazione scrivono infine: «Le mostre quale spia di una comunità capace di esprimere, insieme alla sua millenaria storia,  tutte le potenzialità culturali della migliore tradizione europea. Una Città che era stata capace di creare un modello di esposizioni  nuovo e magico che subito si era imposto all’attenzione del mondo della cultura e ben poteva inserirsi come punto di forza della candidatura a Capitale della Cultura Europea 2019»

a.ciervo@luedi.it

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE