La sede del Parlamento europeo a Bruxelles
3 minuti per la letturaIl Parlamento Europeo ha dichiarato ammissibile la petizione 1482 del 2020, presentata da Giancarlo Chiari del movimento Meridionalisti e rivolta ad un’adeguata ripartizione del fondo Next Generation Eu a favore dell’Italia meridionale.
Il firmatario sostiene che «la distribuzione in Italia dei contributi del fondo Next Generation Eu, nell’ambito del piano per la ripresa dell’Europa, debba tener conto delle realtà regionali in base a parametri quali il Pil prodotto, la disoccupazione esistente e la popolazione residente, affinché il meridione d’Italia possa recuperare il divario esistente con le altre regioni italiane economicamente più sviluppate».
A tal fine, il firmatario chiede al Parlamento europeo di «applicare agli stanziamenti previsti una percentuale pari a circa il 68% a favore delle otto regioni meridionali da ripartire in base alla popolazione residente ripartendo le somme disponibili con la medesima percentuale tra erogazioni a fondo perduto (circa il 68%) e prestiti da restituire con interessi (circa il 32%). Sono state assegnate all’Italia ingenti risorse che pongono il nostro Paese al primo posto in Europa. Queste risorse sono state così ingenti proprio perché calcolate sull’arretratezza economica del meridione d’Italia che per l’Europa è una regione meno sviluppata con un reddito pro capite inferiore al 75% di quello europeo e pertanto è legittimo aspettarsi che la parte più rilevante di questi fondi siano utilizzati proprio nella parte del territorio per cui essi sono stati stanziati. Oggi si parla di una percentuale di circa il 40% da riconoscere al meridione d’Italia e ovviamente per quanto sopra detto tale percentuale è inaccettabile».
Il precedente
La Petizione 1482 del 2020, presentata il 18 dicembre al Parlamento europeo, fa seguito a una precedente petizione, la 748 del 2015, dichiarata ammissibile il 17 marzo 2016. Tale petizione del 2015, della quale Giancarlo Chiari fu il principale estensore, una volta dichiarata ammissibile di fatto metteva in soffitta i criteri con cui si assegnavano contributi iniqui alle regioni meridionali (la cosiddetta Spesa storica pari a circa il 20% del totale assegnato in Italia) aumentando gli stessi di circa il 55% ovvero circa 550 milioni per ogni miliardo assegnato.
«Il principio di assegnazione – spiega Chiari – era molto semplice, si assegnavano contributi in base alla percentuale della popolazione del Sud Italia rispetto al totale di quella italiana ovvero circa il 34%. Ovviamente nel 2015 non era possibile prevedere ciò che sarebbe avvenuto, ovvero la Pandemia e la realizzazione di un fondo europeo straordinario che affiancasse il fondo europeo ordinario con la finalità di dare un supporto per uscire da questa grave crisi socio-economica che ha colpito l’Europa».
Il principio del raddoppio
Comprendendo che «la petizione 748 del 2015 che aveva fatto generare la “legge del 34%” ora viene utilizzata, con logica Nordcentrica, per ridurre gli investimenti da fare al Sud», nel dicembre 2020 Giancarlo Chiari scrisse la petizione 1482 che in sintesi «intende far riconoscere il principio, secondo il quale, quando si tratta di stanziamenti ordinari al Sud va bene vedersi riconoscere mezzi parametrati alla popolazione residente (oggi circa il 34%) ma quando gli stessi sono riconosciuti a titolo straordinario per far recuperare il divario esistente tra le due parti del Paese è necessario raddoppiare tale percentuale e quindi portarla a circa il 68% e la stessa percentuale deve essere rappresentata tra sovvenzioni (fondo perduto) e finanziamenti».
Per sostenere la petizione n. 1482/2020, per un’adeguata ripartizione del fondo Next Generation EU a favore dell’Italia meridionale, bisogna firmarla nel sito della Commissione europea, dopo essersi registrati.
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