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AVERE favorito la ‘ndrangheta in Lombardia. E’ questa l’aggravante contestata a Pier Luigi Sbardolini, ex direttore amministrativo prima dell’ospedale San Paolo di Milano e poi di quello di Chiari, da qualche giorno agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta su un presunto giro di tangenti nella sanità lombarda e per la quale Massimo Guarischi è in carcere da quattro mesi. A contestare l’aggravante a Sbardolini è stato lo scorso 24 aprile il pm Gittardi durante un interrogatorio ora depositato agli atti dell’indagine. 

La procura lo ha accusato di turbativa d’asta e corruzione e di aver favorito le ‘ndrine anche per l’appalto relativo ai servizi infermieristici nel reparto riservato ai detenuti di Opera al San Paolo. La vicenda, nuova nell’inchiesta sulle mazzette in sanità, era già venuta a galla nell’indagine Infinito, quella che tre anni fa ha decapitato le cosche nel Nord Italia. L’aggiudicazione della gara, bloccata in extremis, aveva visto come protagonista l’ex direttore generale della Asl di Pavia Carlo Chiriaco, condannato in secondo grado a 13 anni di carcere, e ritenuto il trait d’union tra i boss e la politica locale.
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