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Creare un modello di governo più vicino alle esigenze dei cittadini, sensibile e aperto alla condivisione con l’aiuto del web e delle ICT. E, soprattutto, veicolare conoscenza al fine di generare crescita economica diffusa.
È quanto ci proponiamo di fare con il progetto “Potenza città connessa” , che da tempo sottoponiamo alla società civile potentina, con la consapevolezza che da una città media come la nostra può partorire un archetipo di “comunità intelligente” capace di coniugare conoscenza-innovazione-sviluppo per compiere quel salto di qualità da più parti auspicato.
Crediamo sia arrivato il momento di investire nell’innovazione e nel web poiché la città ha bisogno di strumenti moderni per ottenere con maggiore facilità i risultati che ambisce a raggiungere. Potenza, con tutti i suoi limiti infrastrutturali, che ancora la costringono a ruoli marginali rispetto ad altri contesti, potrebbe trovare nelle nuove tecnologie un valore aggiunto per connettersi al resto d’Italia e del mondo, con la possibilità di mettere insieme risorse del territorio per uno sviluppo strategico condiviso.
Una città che connette il centro alla periferia, una città che adopera una strategia e progettualità concertata con gli stakeholder per portare il grande valore dell’innovazione e della conoscenza a disposizione di tutti. In sintesi, un’ idea di comunità intelligente che nasce dal basso.
Vogliamo che Potenza diventi luogo di interazione, di integrazione fra competenze, talenti e risorse, capace di trainare l’intero sistema regionale.
Una chiacchierata su  ”Gestire la complessità urbana al tempo di Internet” di Michele Vianello – che avremo il piacere di avere con noi lunedì 8 luglio a Potenza in via Angilla Vecchia 41  – è l’occasione voluta. Un’ulteriore conferma della validità del percorso: partnership pubblico-privata, condivisione e partecipazione, dati aperti e persone innanzitutto sono gli ingredienti fon

L’idea di partenza è un po’ un chiodo fisso di Enzo Fierro, blogger cittadino che a Potenza ha messo in piedi la Palestra della creatività, associazione che sta tentando di far dalogare esperienze diverse, dentro e fuori il capoluogo. 

 

«Creare un modello di governo più vicino alle esigenze dei cittadini, sensibile e aperto alla condivisione con l’aiuto del web e delle ICT. E, soprattutto, veicolare conoscenza al fine di generare crescita economica diffusa – spiega Fierro – È quanto ci proponiamo di fare con il progetto “Potenza città connessa” , che da tempo sottoponiamo alla società civile potentina, con la consapevolezza che da una città media come la nostra può partorire un archetipo di “comunità intelligente” capace di coniugare conoscenza-innovazione-sviluppo per compiere quel salto di qualità da più parti auspicato».

Insomma, «è arrivato il momento di investire nell’innovazione e nel web poiché la città ha bisogno di strumenti moderni per ottenere con maggiore facilità i risultati che ambisce a raggiungere. Potenza, con tutti i suoi limiti infrastrutturali, che ancora la costringono a ruoli marginali rispetto ad altri contesti, potrebbe trovare nelle nuove tecnologie un valore aggiunto per connettersi al resto d’Italia e del mondo, con la possibilità di mettere insieme risorse del territorio per uno sviluppo strategico condiviso».

Così, per discutere di connessione, soprattutto tra le persone, ha organizzato un dibattito a cui parteciperanno Ernesto Belisario, fondatore E-lex e anima dell’Osservatorio per l’Open Government, Beniamino Murgante, dell’Unibas, Michele Vianello, presidente Parco Scientifico e Tecnologico VEGA. 

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