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L'attuale sede della Questura di Vibo Valentia

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UNA nuova sede per la Questura di Vibo che dopo oltre 30 anni è destinata a lasciare gli attuali locali – angusti e poco funzionali – per trovare casa, poco vicino, in altri più accoglienti e moderni che verranno realizzati. La novità è stata annunciata dal sottosegretario al Sud, la vibonese Dalila Nesci, che in esclusiva al Quotidiano illustra il progetto.

Onorevole Nesci, molte location dei presidi di sicurezza del territorio sono in affitto: Carabinieri, Prefettura, Questura. E si tratta di edifici ormai non più funzionali. Il problema maggiore forse è proprio alla Questura. Ci sono importanti novità in vista?

«Sì, questo è un problema molto sentito a cui è necessario porre rimedio. Intanto il nuovo compendio immobiliare della Questura sorgerà su un terreno attualmente in disuso di circa 22mila mq presso l’area denominata “Piazza D’Armi” e si avrà accesso da Via S.Aloe. Oltre all’edificio che ospiterà la nuova sede della Questura e quella della Polizia Stradale, saranno edificati, separatamente, l’edificio alloggi e l’ufficio immigrazione».

Qual è stato il canale che ha consentito di reperire le risorse necessarie?

«È un caso di “buona pratica” dell’amministrazione pubblica. Abbiamo attivato le giuste sinergie a tutti i livelli: Ministero dell’Interno, Polizia di Stato, Agenzia del Demanio. Voglio ringraziare, in particolare, il direttore Generale uscente dell’Agenzia, Antonio Agostini, per aver attenzionato il problema ed il collega Sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia da sempre sensibile alle esigenze della Calabria».

Tra l’altro, la notizia ha una tempestività rilevante, visto che il Siulp ha lanciato un nuovo allarme sulla carenza di locali nell’attuale sede e di rischi nella garanzia dei livelli di sicurezza.

«Per questo le ho parlato di “buona pratica”, perché il fattore tempo non è passato in secondo piano. Lo scopo da perseguire in ogni intervento pubblico è, a mio avviso, il raggiungimento di un buon compromesso tra tutte le risorse a disposizione, tempo incluso».

Che tempistica dà sulla realizzazione dell’opera e quali saranno gli step successivi al suo annuncio?

«Devono essere messi a bando due lotti, uno per l’ufficio immigrazione per 1.040.000 ed uno per gli uffici della Questura e della Polstrada e relativi alloggi per un totale di 18,5 milioni di euro. Sulle tempistiche della realizzazione potremo avere più dettagli nei prossimi mesi ma si parla di circa 2 anni e mezzo».

Carenza di locali ma anche di personale. Sembra ormai una situazione incancrenita. È possibile invertire questa tendenza, visto anche che la Scuola di polizia “sforna” ogni anno centinaia di agenti?

«Siamo ben consapevoli delle particolari attenzioni di cui necessita e che merita il nostro territorio e dunque ogni volta che sarà possibile – considerate anche le circostanze attuali e la peculiarità del momento – dotare la provincia di risorse umane e professionalità destinate alla sicurezza dei cittadini, sarà fatto. Il Viminale, sono certa, conosce bene le priorità della Calabria. A breve affronteremo la questione in maniera ancora più approfondita e sono persuasa che la richiesta di maggior sicurezza di Vibo sarà soddisfatta molto presto. Sulla Scuola di Polizia, che ci dà grandi risultati circa la crescita professionale degli agenti, c’è un lavoro in corso affinché sia rilanciata dal punto di vista strutturale. Torneremo a parlarne».

Un passaggio sulla richiesta di commissariato a Tropea, lanciata sempre dal Siulp in una città e in un comprensorio che in estate supera abbondantemente le 50mila presenze: è una idea percorribile?

«La “perla del Tirreno” che ogni estate ospita così tanti turisti e che purtroppo vive nel costante pressing delle ‘ndrine meriterebbe davvero un suo Commissariato. Mi sono già fatta carico della richiesta del Siulp, che era già stata oggetto di mia attenzione e che necessita di arrivare al tavolo del Ministero dell’Interno».

Dopo le ultime inchieste della magistratura nota cambiamenti nel Vibonese?

«Dal 19 dicembre 2019, giorno di Rinascita Scott, molte collusioni ed ambiguità con la criminalità organizzata si stanno svelando. Dobbiamo accompagnare le operazioni delle forze dell’ordine e delle inchieste della magistratura con una rinascita culturale ed economica. Riscoprire il valore della sinergia e della cooperazione, come tanti livelli istituzionali stanno testimoniando. Ci vuole un nuovo patto intergenerazionale e di fiducia con lo Stato, che accompagni il nostro territorio a costruire una visione nuova, evoluta del nostro vivere a Sud. Accompagnare le politiche per una transizione ecologica e solidale, capace di ripensare gli investimenti in settori per lo sviluppo sostenibile e supportare gli imprenditori, le start up e l’artigianato locale».

Lei si è anche occupata di sanità. Qual è lo stato di salute del settore?

«Stiamo ricostruendo, anche se a fatica, il sistema sanitario nazionale e regionale. Infatti, sono stati troppi gli anni in cui hanno pesato tagli alla spesa pubblica e blocco del turnover. Ringrazio tutti gli operatori ed il personale medico, tecnico e sanitario che stanno lavorando all’emergenza pandemica con grandi sacrifici».

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