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AVEVA suscitato molta curiosità l’episodio in cui i protagonisti de “La Casa di carta” ad un certo punto si mettono a cantare, in italiano, “Bella ciao”. La serie Netflix, capace di conquistare in pochi mesi il successo mondiale, scritta da Alex Pina, ha tenuto incollati agli schermi migliaia di appassionati e tantissimi stanno aspettando la conclusione della quarta stagione, rimasta sospesa per la pandemia che ha bloccato le riprese (sembrava chei nuovi episodi potessero essere in streaming in questo mese di aprile, ma la produzione ha annunciato un rinvio e ora si parla della prossima estate).

Tornando a Bella ciao, sono due i momenti in cui i protagonisti, durante la prima stagione, alle prese con la rapina alla Zecca di Spagna, si mettono a cantare il canto della Resistenza dei partigiani italiani. Il primo è quando il colpo sembra arrivare a una svolta e nel caveau della Zecca sembra essere stata finalmente trovata una via di uscita. Ecco la scena

In un altro passaggio, invece, sono il Professore e Berlino (gli attori Alvaro Morte e Pedro Alonso) mentre ragionano a tavola sulle difficoltà della rapina a farsi coraggio intonando “Bella ciao”, prima sussurrandola e poi cantandola a pieni polmoni

Come e perchè sia venuto in mente agli sceneggiatori di utilizzare Bella ciao lo spiega il personaggio di Tokyo, quando racconta: “La vita del Professore girava intorno a un’unica idea: Resistenza. Suo nonno, che aveva combattuto i fascisti al fianco dei partigiani, gli aveva insegnato questa canzone, e lui l’aveva insegnata a noi.”


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