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LAMEZIA TERME – Ha dovuto attendere 7 anni per ottenere al Tribunale penale l’assoluzione e quindi il via alla nuova richiesta di risarcimento danni alla compagnia assicurativa Aurora per un incidente stradale. Sette anni fa infatti il lametino Francesco Strangis non solo non si vide riconosciuto il danno causato alla sua auto, ma finì sotto processo con l’accusa di truffa assicurativa. Ora il giudice monocratico del Tribunale di Lamezia, Francesco Aragona, ha assolto «perché il fatto non sussiste» l’automobilista per cui Strangis, con la sentenza di assoluzione in tasca, chiederà di essere risarcito dall’Aurora che quando si vide presentare la richiesta danni (di 6.000 euro) querelò l’automobilista a seguito di una perizia tecnica di parte che escludeva la compatibilità dei danni tra i mezzi coinvolti nell’incidente stradale dichiarato sul modulo Cid. In Tribunale, la difesa dell’automobilista – imputato, rappresentata dagli avvocati Giancarlo Nicotera e Gaetano Di Bianco, sin dall’inizio hanno parlato di «palese errore giudiziario, fondato da errate congetture e palesi lacune investigative». Anche la stessa pubblica accusa, il pm Vincenzo Cardamone ha chiesto l’assoluzione di Strangis «perché il fatto non sussiste». Di tutt’altro parere la compagnia assicurativa che, costituitasi parte civile tramite il proprio legale, ha insistito per la condanna dell’imputato. Alla fine Strangis è stato assolto e ora in sede civile ora potrà agire per vedersi riconosciuto quanto gli spetta per aver subito l’incidente stradale.

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