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Dopo la parentesi sanremese, Max Gazzè torna con un nuovo album. Si intitola “La matematica dei rami” ed è il cantautore lo aveva già annunciato sui social così: «dalla stessa radice nascono infinite diramazioni, ognuna delle quali prende la propria direzione restando attaccata alle origini. Questo disco è stato pensato e realizzato allo stesso modo: ogni traccia ha una storia, ogni nota ha il suo braccio che fa parte de “La matematica dei rami”».

L’album uscito oggi 9 aprile, contiene 10 brani, 9 inediti tra cui “Il farmacista” reduce dal Festival di Sanremo 2021, e la cover dei Csi “Del mondo”, portata sempre a Sanremo assieme a Daniele Silvestri nella serata dei duetti e alla Magical Mistery Band. Ed è proprio la Magical Mistery Band – formata da Daniele Silvestri, Gabriele Lazzarotti, Daniele “il Mafio” Tortora, Duilio Galioto, Fabio Rondaninie Daniele Fiaschi – che ha coprodotto l’album assieme allo stesso Gazzè.

“Ci siamo incontrati lo scorso dicembre in questo studio” racconta il cantautore durante la videoconferenza stampa. “Il disco ha preso forma in questo studio e sono molto contento del risultato. In un momento in cui il mondo è costretto alla distanza, noi abbiamo avuto la fortuna di riunirci”.

“Sono stufo per quello che sta accadendo – aggiunge – per le problematiche sanitarie, per i lavoratori che aspettano risposte: io riprenderò a fare musica con il mio staff al completo e invito tutti a programmarlo per tempo; non so se potremo tornare alla normalità e lasciarci dietro tutto questo, ma è necessario potersi riprendere per fare economia”.

“Come in un cortocircuito, si sono riannodati i fili delle esperienze di ciascuno e ne è nato un disco che rappresenta più di una raccolta di canzoni, perché contiene la voglia di raccogliersi attorno a un nucleo centrale, suonare all’unisono come necessità, pur senza perdere la propria ricchezza”. Racconta così Max Gazzè come nasce questo suo 11esimo album da solista.

Particolare la genesi del titolo ‘La matematica dei rami’. “Prende spunto da una frase del brano ‘Figlià in duetto con Daniele Silvestri – ha spiegato – E’ anche una bellissima citazione ispirata a una tesi di Leonardo Da Vinci: come l’albero sembra seguire un andamento caotico nella crescita dei suoi rami per resistere al vento, così anche noi nell’apparente casualità delle nostre interazioni, dei nostri diversi suoni, delle diverse intenzioni, abbiamo trovato una forza tenace e antica, un’elastica ed armonica resistenza di cui andiamo fieri ed è stata una alchimia nel realizzare questo disco”.

Attraverso testi sorprendenti, arguti e profondi, il disco affonda la lama molto spesso nel sociale, per parlare di crescita e invecchiare serenamente, ma anche disturbi emotivi, la grande solitudine, amore nelle sue varie declinazioni, riflessioni su sé stessi e riflessioni sull’oggi per denunciare una situazione politica e sociale alla deriva.

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