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VIBO VALENTIA – «Estorsione? No, era un regalo». Il titolare di un noto supermercato di Vibo Valentia ha smentito oggi in tribunale quanto, secondo gli inquirenti, era emerso nel corso delle intercettazioni che hanno portato poi all’operazione antimafia denominata “Cash”.

La merce, ha detto l’uomo, non veniva pagata  in quanto frutto di un regalo spontaneo. Di diverso avviso l’accusa, sostenuta dal pm della Dda, Pierpaolo Bruni, che indica il direttore del supermercato quale parte lesa nell’ambito del processo contro Giuseppe Lo Bianco, 40 anni; Pasquale D’Andrea, 27 anni; Aurelio Tomaino, 39 anni; Roberto Cutrullà, 29 anni; Saverio Tagliacozzo, 24 anni, tutti di Vibo Valentia. 

Alcuni degli imputati, secondo le intercettazioni prelevavan o gratis interi carrelli di spesa. Su ulteriori e nuove intercettazioni depositate dal pm, il Tribunale ha inoltre affidato l’incarico ad un perito per la loro trascrizione. 

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