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UN’intera nidiata di cicogne bianche composta da quattro pulcini, di quasi un mese di vita, è stata ritrovata morta nei giorni scorsi sotto un nido nella piana di Sibari (Cosenza), presso uno degli otto siti di nidificazione della Cicogna bianca. Il quarto piccolo nel tentativo di fuggire è rimasto incastrato nel bordo del nido penzolante nel vuoto. È morto evidentemente dopo un’agonia di almeno un paio di giorni. A completare la tragica scena la «veglia pietosa» dei genitori sul nido. A riferirlo sono i volontari della Lipu di Rende che da dieci anni fanno monitoraggio e sorvegliano i nidi di questa specie in provincia di Cosenza e Crotone. 

Secondo i volontari, le giovani cicogne pare abbiano subito un forte spavento in seguito all’avvicinamento di un velivolo leggero che permette di avvicinarsi ai nidi a distanze veramente minime. In questi ultimi giorni sono infatti giunte alla sezione Lipu di Rende più di una segnalazione: i mezzi sono stati visti avvicinarsi ai nidi, evidentemente con l’intento di fotografare le cicogne e i pulcini e addirittura è stata avvistata una mongolfiera aggirarsi quasi ad altezza di nido. «Tra le ipotesi prese in considerazione – spiega Roberto Santopaolo, delegato Lipu di Rende – questa degli ultraleggeri ci pare l’unica spiegazione plausibile: la cicogna bianca, infatti, è una specie che non ha predatori naturali, e tra l’altro, durante l’allevamento della prole, gli adulti non lasciano mai i piccoli incustoditi. Il nido oltretutto è ubicato su tralicci elettrici ad una altezza di 22 metri ed è quindi esente da «attacchi» dal basso da parte di predatori e dell’uomo stesso». 

Indipendentemente se a distruggere la nidiata sia stato l’avvicinamento di questi velivoli al nido, la Lipu condanna in modo fermo questi «comportamenti irresponsabili e decisamente inopportuni». 

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