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PAOLA (Cosenza) – Immobili del valore di 800.000 euro, realizzati su un’area occupata abusivamente, sono stati sequestrati dagli agenti dell’Ufficio Anticrimine del Commissariato di Paola (Cs). Gli immobili erano stati realizzati su un’intera area sottoposta a vincolo ambientale e paesaggistico, appartenente al demanio fluviale del torrente Isca, nel territorio del centro tirrenico cosentino. I beni risultano intestati ad Antonio e Vincenzo Serpa, padre e figlio, titolari della impresa edile IF.BAU, rispettivamente fratello e nipote di Nella Serpa, attualmente detenuta e ritenuta reggente dell’omonima cosca di Paola, capeggiata dal boss Mario Serpa, pure detenuto. Da un’attenta disamina di consistente documentazione amministrativa e giudiziaria, gli investigatori dell’Anticrimine hanno appurato che, circa un decennio fa, il padre di Antonio Serpa, Vincenzo, ora deceduto,, era stato condannato con sentenze irrevocabili per l’occupazione dell’area oggi sequestrata e per la realizzazione di manufatti abusivi, con ordine di demolizione delle opere e ripristino dello stato dei luoghi. Da allora, l’ordine di demolizione e ripristino, non solo non è stato mai eseguito, ma gli indagati, senza titolo alcuno, proseguendo nell’ occupazione, vi hanno realizzato nuove opere edilizie, ubicandovi addirittura la sede dell’impresa edile IF BAU. Gli accertamenti investigativi avrebbero evidenziato la condotta arbitraria dei Serpa che avrebbero continuato a deturpare il patrimonio demaniale, costruendo sul torrente Isca, dopo averne deviato il corso, manufatti abusivi.
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