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Somministrare 500mila vaccini al giorno. Se è vero che l’obiettivo indicato e rivendicato dal commissario per l’emergenza, Francesco Paolo Figliuolo, non è ancora vicino, è altrettanto vero che appare oggi molto più verosimile di quanto sarebbe apparso un mese e mezzo fa. Ieri, proprio mentre veniva superata la soglia dei 3milioni di cittadini che hanno ricevuto entrambe le dosi, Figliuolo ha riferito alle commissioni riunite Affari sociali di Camera e Senato. «Siamo di fronte ad un cambio di passo nella campagna vaccinale che sta portando i primi risultati», ha detto. Numeri alla mano, ha spiegato che «le forniture complessive di vaccini nel solo mese di marzo ammontano a oltre 7,6 milioni di dosi, sul totale di 14,2 milioni realizzato nel primo trimestre». Il generale ha confermato l’arrivo di oltre 8milioni di dosi, tra cui 400mila del monodose Johnson & Johnson. Alla luce di queste forniture, l’obiettivo delle 500mila vaccinazioni quotidiane diventa realizzabile: quella cifra, ha sottolineato Figliuolo, servirebbe a «ottenere l’immunità di gregge entro la fine di settembre».
NESSUNA DIFFERENZA TERRITORIALE
Al netto delle difficoltà e di una campagna ancora troppo disarticolata su base regionale, il progresso è evidente. Una maggiore fornitura di dosi, tuttavia, ha bisogno di una platea di vaccinatori più ampia. È per questo che, ha spiegato Figliuolo, il governo sta lavorando per dare impulso ad accordi con i medici di medicina generale, studi privati, specializzandi, federazione medico sportiva italiana, pediatri e medici ambulatoriali, assunzione di medici a chiamata, odontoiatri, farmacisti. Ma anche a biologi, ostetriche e tecnici di laboratorio. Il commissario ha dunque ribadito l’esigenza di dare priorità ai più fragili e ha lasciato aperta la porta all’acquisto di vaccini da parte delle Regioni. Ma a una condizione fondamentale: «Se li compra una Regione, ammesso che possa farlo, le deve distribuire in egual misura con tutte le altre», ha detto. Ed ha aggiunto «Sicuramente io li divido secondo le percentuali previste perché nessun cittadino da Pantelleria a Tarvisio deve avere chance diverse, lo dice anche la nostra Costituzione». Davanti alle commissioni riunite ha parlato anche il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, il quale è tornato sul tema delle somministrazioni a fine giornata per non sprecare dosi avanzate. Curcio ha voluto chiarire che il siero va dato a persone della stessa categoria di quelle cui era destinato. Tradotto: un giovane in buona salute non può prendere la dose di un anziano.
VIAGGI IN UE: QUARANTENA E TAMPONE
Ieri è stato anche il giorno in cui il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha vergato un’ordinanza finalizzata a mettere fine alle polemiche sulla possibilità di fare vacanze all’estero che stride con il divieto di muoversi tra Regioni in Italia. Il testo dispone, per arrivi e rientri da Paesi dell’Unione europea fino al 6 aprile, quarantena di cinque giorni e ulteriore tampone alla fine dei cinque giorni. «Meglio tardi che mai», ha commentato il segretario della Lega, Matteo Salvini, tra i primi a denunciare questa difformità di misure tra gli spostamenti all’estero e quelli in Italia. Sul fronte riaperture, si attende oggi il decreto nel quale dovrebbe essere inserito un automatismo che prevede l’allentamento delle restrizioni in caso del miglioramento dei dati epidemiologici. A proposito di dati, il bollettino di ieri registra un drastico calo del tasso di positività (5,3%, -2,9%) su 16.017 tamponi positivi. 529 le vittime, l’altro ieri erano state 417. Sono 3.716 i ricoverati in terapia intensiva, con un saldo giornaliero di 5 unità in meno. Nei reparti ordinari 29.231 ricoverati.
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