Un escavatore - immagine di repertorio
2 minuti per la letturaPOTENZA – Un operaio abruzzese di 58 anni, Antonio Cavallucci, è morto nel pomeriggio di ieri in seguito al ribaltamento di un mezzo meccanico sul cantiere della variante all’attuale percorso della strada statale Tito-Brienza.
Secondo quanto si è appreso, l’uomo – per cause in fase di accertamento – ha perso il controllo di un escavatore che stava manovrando sulla sommità di una scarpata realizzata nell’ambito dei lavori che dovrebbero permettere ai mezzi in arrivo da Potenza, e diretti all’imbocco della Fondovalle dell’Agri e ad Atena Lucana, di aggirare il centro abitato di Brienza. Quindi sarebbe scivolato da un’altezza di oltre 30 metri impattando assieme all’escavatore sull’asfalto sottostante.
Sul posto, nei pressi dell’imbocco della nuova galleria vicina all’antica Cappella della Madonna degli Angeli, nel comune di Brienza, sono giunti i carabinieri della stazione di Brienza, i Vigili del fuoco e gli operatori sanitari del 118 “Basilicata soccorso», che hanno solo potuto constatare la morte.
In seguito al grave incidente i segretari lucani di Fenal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil, rispettivamente Carmine Lombardi, Michele La Torre e Michele Palma hanno già proclamato lo sciopero di 8 ore per turno sulla Tito Brienza, con un’assemblea permanente dei lavoratori a partire dalle 9 di oggi «davanti all’ingresso del campo base a Brienza», a cui fa riferimento il grosso dei operai al lavoro su uno dei maggiori cantieri lucani aperti.
Cordoglio alla famiglia della vittima è stato espresso in una dichiarazione congiunta anche da Paolo Capone, segretario nazionale dell’Ugl e Giuseppe Palumbo, segretario provinciale Ugl Potenza, che hanno parlato di «una tragedia che si sarebbe dovuta evitare».
«E’ necessario – hanno aggiunto Capone e Palumbo – promuovere una maggiore cultura della sicurezza e una migliore formazione dei lavoratori, soprattutto laddove si svolgono mansioni a rischio infortuni».
I sue sindacalisti hanno anche evidenziato che a tale riguardo: «l’Ugl da anni ormai è in tour in Italia con la manifestazione “Lavorare per vivere” volta a sensibilizzare l’opinione pubblica sul triste fenomeno delle morti bianche. Basta a queste stragi continue e silenziose».
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