Guido Bertolaso
4 minuti per la letturaLa crisi lombarda è arrivata al tutti contro tutti. Se il rimpasto di giunta di gennaio pareva l’apice dell’impasse lombarda, si è invece rivelato il mezzo del cammin della vita della giunta Fontana: in questi ultimi giorni si è vista l’offensiva di Forza Italia che ha causato l’azzeramento dei vertici di Aria spa, la centrale acquisti regionale protagonista di alcuni clamorosi strafalcioni organizzativi nella campagna di vaccinazione anti Covid. Ma è stato solo un passaggio del tutti contro tutti visto nell’ultimo anno in Lombardia. L’ultimissimo passaggio è Forza Italia contro Forza Italia: Guido Bertolaso, commissario per la campagna vaccinale lombarda voluto dagli azzurri, si è scontrato con Alessandro Fermi, presidente del Consiglio lombardo.
Ma il tutti contro tutti che è esploso negli ultimi giorni è iniziato mesi fa. Il primo a pagare è stato Giulio Gallera, ex assessore al Welfare, quando a gennaio è stato costretto alle dimissioni dopo una lunga guerriglia interna ed esterna alla maggioranza di governo in Lombardia. Tutti gli errori del 2020 della giunta guidata da Attilio Fontana erano stati scaricati su di lui, tanto che i manager da lui nominati sono stati rapidamente sostituiti da Letizia Moratti. Ma quello è stato solo il primo capitolo di una faida che potrebbe avere conseguenze pesanti: se in estate e in autunno la coalizione aveva retto, non è detto che faccia altrettanto ora.
L’attivismo di Bertolaso e Moratti ha irritato Matteo Salvini. Il leader della Lega ha espresso il suo fastidio per la coppia che si muove in solitaria senza coinvolgere gli alleati. Una posizione per altro simile a quella presa da Daniela Santanché, portavoce dei meloniani in Regione, che nei giorni scorsi ha sollevato critiche contro il dirigismo dei piani alti del Pirellone.
Ma la maggioranza regionale sembra sempre più sfilacciata. La guerra interna ha portato all’allontanamento di Aria spa dalla gestione delle prenotazioni, ma a quanto dicono fonti ufficiali il portale di Poste Italiane che dovrebbe sostituirla sarà operativo a fine mese: Il sistema di prenotazione di vaccini di Poste Italiane sarà attivo in Regione Lombardia “i primi di aprile – ha spiegato l’amministratore unico di Aria, Lorenzo Gubian, in audizione al Pirellone – Si pensa di essere pronti nella prima settimana di aprile per partire con il sistema di prenotazioni di Poste Italiane. In questi giorni – ha sottolineato – si stanno andando”.
Nel frattempo continuano a tenere banco le sfuriate di Guido Bertolaso contro qualcuno: i primi sono stati i medici già durante la primavera 2020, perché sottolinearono che il famoso ospedale in Fiera non serviva a nulla perché isolato. Bertolaso sdegnato rispose che non volevano imparare a usare la sua astronave. Ma il commissario lombardo per la vaccinazione non si è accontentato: prima ha insultato i giovani medici perché non volevano lavorare gratis mentre i pensionati come lui prendevano 6500 euro al mese per lo stesso lavoro. Poi se l’è presa con Aria spa per i problemi con le prenotazioni delle vaccinazioni. Poi con una giornalista di Skytg24 perché insisteva a chiedere quanti fossero in effetti i vaccinati lombardi.
E per finire ha irritato anche Forza Italia nella persona di Alessandro Fermi, presidente del Consiglio regionale lombardo, per aver definito l’hub di Como “indecente”. Affermazioni a cui ha replicato prontamente Fermi: “Sono rimasto stupito dalle parole pronunciate questa mattina da Guido Bertolaso, che ritengo sbagliate nei toni e inopportune nella tempistica. Come tutti ben sanno, ho sempre sostenuto che la soluzione di realizzare il centro vaccinale comasco a Villa Erba fosse la soluzione migliore e più funzionale, non certo per la bellezza della location, ma per il fatto di non avere necessità di altri interventi se non quelli necessari all’allestimento delle linee vaccinali. Mi dispiace che tale decisione non abbia trovato subito attuazione, probabilmente anche per colpa di polemiche superficiali sollevate da alcuni rispetto a costi che erano ancora da approfondire e da discutere”.
L’ultimo atto di un tutti contro tutti che rischia sempre di più di veder collassare un sistema sulle spalle dei più deboli. Perché nella guerra tra bande che va in scena in Lombardia l’unico dato certo è la difficoltà sempre maggiore in cui versa il sistema sanitario lombardo: dopo l’azzeramento della dirigenza di Aria spa sono rimasti pochi vertici amministrativi. E proprio mentre il picco della terza ondata sembra impennarsi più rapidamente. La classe dirigente lombarda sembra però più intenta più a sottolineare gli errori altrui invece che a correggere i propri a partire proprio dai vertici: pochi giorni fa Attilio Fontana, nonostante il record di morti e di indiscutibili errori della Regione, aveva dichiarato come uno Schettino che urla “non siamo incagliati” che la sua Amministrazione “non ha sbagliato, è il virus che è complicato”.
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