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CATANZARO – Il concorso a cattedra per docenti in Calabria rischia di trasformarsi in una nuova bufera. Anomalie, buste vuote ed elaborati scomparsi. C’è questo, almeno fino a questo momento e secondo le prime denunce, dietro le prove che si sono svolte il 18, 19 e 20 febbraio scorso. Al centro della bufera c’è la classe di concorso per le materie letterarie. Nelle classi A043, A050, A051, A052 le cose si sono complicate, infatti, il 18 si è affrontata la prova di italiano, il 19 quella di latino e il 20 quella di greco. Le prove, però, sono state tutte svolte in sedi differenti. Da qui il problema: al momento dell’associazione tra prova effettiva e candidato sembrano esserci state delle anomalie. Anomalie che, secondo quanto ricostruito, sarebbero emerso lo scorso 22 marzo quando la commissione giudicatrice della classe di concorso per materie letterarie, al momento della correzione avrebbe trovato alcune buste vuote. Ma non solo. In alcuni plichi mancherebbe la prova di italiano mentre in altre in un’altra busta l’unica prova inclusa sarebbe quella di latino. Mentre ben nove buste sono risultate vuote. Una situazione, quindi, che lascia tanti dubbi e che pone tutta una serie di interrogativi che, adesso, toccherà alla Procura di Catanzaro chiarire. Subito dopo la presentazione degli esposti la Procura ha avviato un’inchiesta che è ancora alle fase preliminari. Al momento non ci sarebbero indagati. C’è la volontà di andare a fondo e capire quali tipo di anomalie hanno caratterizzato il concorso. Nell’attesa il ministero dell’Istruzione, università e ricerca dovrà cercare una soluzione. Il rischio maggiore è che la prova possa essere annullata e il concorso ripetuto. Nell’attesa i candidati che hanno preso parte al concorso aspettano.

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