Joseph Yogo
3 minuti per la letturaMATERA – L’erogazione dell’assegno mensile di invalidità civile di Joseph Yogo, il 44enne nigeriano rimasto incastrato nelle maglie della burocrazia (LEGGI), dipende dall’aggiornamento della sua anagrafica nella banca dati nazionale “Arcanet”.
Il caso, denunciato dal medico materano Erasmo Bitetti e ricostruito dal Quotidiano, ci è stato ulteriormente spiegato dal direttore provinciale dell’Inps, Vito Latela. Tutto sarebbe partito, quando l’Anagrafe del Comune di Bernalda, dove Joseph è stato residente per circa un anno, ha annotato il suo status di “irreperibile” su Arcanet, la banca dati dei residenti in tutti i Comuni italiani.
Da allora Joseph, che probabilmente è stato irreperibile per un brevissimo lasso di tempo, si è trasferito a Matera, ospite del centro di accoglienza di via Cererie. Sono trascorsi cinque anni, il domicilio di Joseph a Matera si è consolidato, e l’anno scorso ha dovuto affrontare diversi interventi a cuore aperto, per una pericolosa malformazione, che ne avrebbe potuto causare la morte improvvisa.
Oggi l’uomo sta bene e vive nell’ex ambulatorio del dottor Bitetti, che lo ospita gratuitamente, oltre a garantirgli l’assistenza medica e l’intervento d’emergenza a cui è stato sottoposto con la conseguente costosa terapia di sostegno.
Intanto per Arcanet, quindi per la burocrazia italiana, Joseph è rimasto un irreperibile. Dopo l’operazione, l’uomo ha avviato le pratiche per il riconoscimento dell’invalidità civile, che l’Inps gli ha attribuito al 80% in pochi mesi. Ma quando si è arrivati all’erogazione del sussidio mensile, l’Inps ha verificato che il nigeriano risulta irreperibile, dunque non può ricevere le sue 200 euro mensili.
«È un caso che abbiamo preso a cuore -ci ha garantito Latela- ma purtroppo l’Inps non può far altro che basarsi su quanto risulta da Arcanet. Rispetto a questo problema, però, non siamo rimasti inerti, perché abbiamo aperto un ticket con l’Anagrafe del Comune di Bernalda, affinché venga annotato l’aggiornamento».
Nel frattempo, infatti, Joseph ha un permesso di soggiorno valido fino al 2023, e dal 26 gennaio scorso anche la residenza nel Comune di Matera. Dunque, probabilmente le due amministrazioni dovranno dialogare a livello di Anagrafe, per rettificare la precedente irreperibilità di Joseph.
«Noi siamo pronti a pagare l’assegno -ha rimarcato Latela- ma è necessario che risulti la sua residenza attuale su Arcanet. A volte questo avviene, perché non è facile tenere traccia delle persone immigrate, che si muovono spesso sul territorio regionale e nazionale. Ecco perché avvengono questi disguidi, ma io sono fiducioso nella soluzione del problema nei tempi tecnici necessari. La nostra interlocuzione con l’Anagrafe di Bernalda è ancora attiva. Come pure è garantita la nostra attezione a tutti i cittadini, soprattutto se fasce deboli, siano essi italiani o stranieri non fa alcuna differenza.
La certificazione di residenza in Italia ha un importante valore giuridico: non si può attestare con un’autocertificazione come si fa per tanti altri requisiti; e per l’erogazione dell’assegno di invalidità civile, abbiamo bisogno di una residenza certa e rilevabile dalla banca dati di Arcanet, non ci sono altre vie d’uscita. Questo adempimento spetta all’Anagrafe dei Comuni interessati». Ma, Joseph rischia di perdere quanto ha acquisito finora? «Certo che no -sottolinea Latela- lui ha diritto a quel sussidio e quando si sbloccherà questa situazione, percepirà anche gli arretrati».
L’auspicio è che ci sia anche un approccio umano e di buonsenso al caso, a questo punto da parte delle Anagrafi comunali (Bernalda o Matera?), che sono chiamate a rettificare una realtà non più corrispondente ai fatti. Joseph ha sofferto tanto in questi 44 anni di vita, perdendo i figli gemelli, uccisi dall’assurda guerra nel suo Paese, e con una moglie a lungo prigioniera dei combattenti. Poi è arrivata la malattia cardiaca e l’invalidità. Non merita anche di rimanere imbrigliato nelle maglie della burocrazia.
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