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VIBO VALENTIA – La Corte d’Appello di Catanzaro ha annullato la confisca di beni per un valore di 700mila euro disposta nel giugno del 2010 dal Tribunale di Vibo Valentia nei confronti del sorvegliato speciale Francesco Giuseppe Niglia, 63 anni, di Briatico, centro in provincia di Vibo. I giudici di secondo grado, in accoglimento di un’istanza presentata dagli avvocati Antonio Porcelli, Francesco Muzzopappa e Nicola Cantafora, hanno pertanto disposto la revoca della confisca e la restituzione dei beni agli aventi diritto (Francesco Giuseppe Niglia, Maria Lombardo, Gabriella Niglia e Gregorio Niglia) di un bar ubicato nel centro di Briatico, di un appezzamento di terreno, di due auto, 8 conti correnti bancari, tre libretti di deposito, tre polizze assicurative ed un fondo pensione. La decisione della Corte d’Appello fa seguito alla sentenza con la quale il gup di Vibo il 25 settembre 2012 ha assolto Niglia ed altri 7 imputati nel processo in abbreviato nato dall’operazione «Odissea» in cui era imputato di usura ai danni dei coniugi Giuseppe Grasso e Francesco Franzè, divenuti poi testimoni di giustizia. Le dichiarazioni dei Grasso-Franzè sono state però ritenute dal giudice in sentenza come «poco credibili ed interessate».
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