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COSENZA – Un duro confronto tra il consulente dell’accusa ed i difensori degli imputati ha caratterizzato l’udienza del processo per la morte dei lavoratori dello stabilimento Marlane di Praia a Mare, chiuso ormai da tempo. Nel corso dell’udienza il consulente della Procura ha ribadito l’esistenza di un collegamento tra i prodotti usati per la produzione e la morte degli operai. La tesi del consulente è stato contrastata dai difensori degli imputati sulla base di perizie fatte dai loro periti.
Nel processo sono imputate 13 persone tra ex responsabili e dirigenti dello stabilimento Marlane di Praia a Mare, accusati di omicidio colposo per la morte di lavoratori dello stabilimento.
L’accusa sostiene che un centinaio di operai dello stabilimento sono morti per tumori provocati dall’inalazione dei vapori emessi nella lavorazione dei tessuti, in modo particolare nel reparto di tinteggiatura. Stamane è stato sentito il consulente del pubblico ministero, Giacomo Brancati, che ha effettuato una perizia circa il nesso di casualità tra i prodotti chimici utilizzati nello stabilimento e le neoplasie di cui si sono ammalati molti operai che poi sono deceduti. Dopo otto ore di interrogatorio fatto da accusa e difesa il processo è stato aggiornato al 12 aprile quando sarà sentito il perito nominato dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Cosenza in occasione dell’incidente probatorio.
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