Non accenna a diminuire la moria di Cetacei, in prevalenza delfini della specie Stenella striata, che sta mobilitando il mondo scientifico nazionale al fine di accertare le cause di quella che si sta delineando come una vera e propria strage di questi mammiferi marini.
Negli ultimi giorni infatti altre tre carcasse (due di Stenelle e una del più raro “Grampo grigio”) si sono aggiunte a tutte le altre che le Capitanerie di Porto e gli esperti hanno rinvenuto sul versante tirrenico della Calabria, portando a 15 il numero di Cetacei spiaggiati dall’inizio dell’anno.
La carcassa di un Cetaceo di notevoli dimensioni era già stata segnalata alla Capitaneria di Porto di Vibo Marina lo scorso 22 marzo, nel tratto di mare antistante la località “Pennello”, ma, dopo un immediato intervento di una Motovedetta e di una Pattuglia del Servizio Operativo della Guardia Costiera di Vibo Valantia Marina e del riconoscimento della specie da parte del responsabile del WWF, Dott. Paolillo, le correnti avevano riportato al largo il Grampo che, a distanza di due giorni, veniva avvistato proprio all’interno del porto di Vibo, su segnalazione del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza.
Da qui il nuovo intervento della Capitaneria di Porto, che richiedeva l’intervento del veterinario di turno di Vibo, dell’Istituto Zooprofilattico di Catanzaro e della Dott.ssa Giglio, del Centro Studi Cetacei, che intervenivano sul posto per eseguire gli accertamenti di rito.
Un’altra segnalazione perveniva però al numero 1530 della Guardia Costiera nella mattinata di oggi e riguardava il rinvenimento di due carcasse di Stenella sul litorale di Curinga, a distanza di un centinaio di metri l’una dall’altra. Anche in questo caso, dopo il sopralluogo da parte del Comandante dell’Ufficio Locale Marittimo di Pizzo, Maresciallo Caretto e del WWF, è scattata la procedura prevista dalle linee guida del Ministero dell’Ambiente, con l’intervento delle autorità sanitarie ( Dott. Molinaro del Servizio Veterinario dell’ASP di Catanzaro) e dell’IZS del capoluogo che, con la collaborazione della rappresentante del Centro Studi Cetacei, Dott.ssa Giglio, ha proceduto all’espianto di alcuni organi per le indagini del caso. Uno dei delfini è stato prelevato per essere analizzato presso l’Istituto zoo profilassi di Catanzaro, mentre il secondo, verrà prelevato dalla civica amministrazione di Curinga per il successivo smaltimento.
Il Comandante della Capitaneria di Porto C.F. (CP) Paolo MARZIO, evidenzia l’importanza di segnalare eventuali rinvenimenti di delfini tramite il numero gratuito 1530, al quale risponde la Sala Operativa della Capitaneria di Porto competente per territorio, al fine di prontamente intervenire sul posto e avviare le procedure tese a verificare le cause del decesso.-
DUE carcasse di delfino della specie Stenella sono state trovate dalla guardia costiera sul litorale tirrenico di Curinga, nel catanzarese. Le autorità sanitarie hanno prelevato alcuni organi per accertare la causa della morte. Nei giorni scorsi, infatti, un altro delfino del tipo Grampo grigio è stato trovato morto. Complessivamente, dall’inizio dell’anno, sono stati 15 i cetacei morti, in prevalenza delfini, trovati sul versante tirrenico della Calabria.
La moria di cetacei, in prevalenza delfini della specie Stenella striata, sta mobilitando il mondo scientifico nazionale al fine di accertare le cause di quella che si sta delineando come una vera e propria strage di questi mammiferi marini. Nei giorni scorsi, oltre alle due Stenelle, è stata trovata anche la carcassa del più raro “Grampo grigio” sul versante tirrenico della Calabria, portando a 15 il numero di cetacei spiaggiati dall’inizio dell’anno.