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CATANZARO – Nel 2011 la spesa sanitaria pubblica in Calabria per la gestione corrente (al lordo della mobilità interregionale) è diminuita di -0,8% sul 2010, così come la spesa pro capite, pari a 1.704 euro (-0,9% sul 2010). Sono alcuni dei dati sulla sanità calabrese contenuti nel Rapporto Oasi 2012 dell’Università Bocconi presentato oggi. Parallelamente, il saldo della mobilità sanitaria, cioè il rapporto tra debiti con le altre regioni e crediti, risulta negativo, con un conseguente aumento della spesa pro capite: si calcola che nel 2010 la spesa compresa la mobilità sia stata di 1.834 euro, 114 euro in più rispetto a quella al lordo della mobilità (1.720 euro). Per quanto riguarda gli indici di attrazione e fuga dei pazienti, la Calabria viene classificata tra le regioni «in deficit» insieme alla Campania, con elevata mobilità in uscita e ridotta mobilità in entrata, con livelli di offerta inferiori rispetto alla domanda o percepiti di bassa qualità. Dal rapporto emerge, inoltre, che la durata media del periodo in cui i direttori generali delle aziende sanitarie calabresi sono rimasti in carica è inferiore rispetto alla media nazionale: nel periodo ’96-2012, i dg delle Aziende ospedaliere sono durati in media 2,2 anni, contro una media nazionale di 4 anni, mentre quelli delle Asp solo 1,5 contro i 3,6 della media italiana. Lo studio evidenzia come, a livello regionale, il privato accreditato costituisca una quota significativa dell’offerta totale, pari al 32%, la percentuale più alta davanti a Campania (30,9%) e Lazio (26,3%).
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