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Cosenza, 11 mar. – I Carabinieri della compagnia di Rende hanno fermato a San Benedetto Ullano un giovane di 25 anni, Simone Ferrise, già noto agli inquirenti, accusato di tentata estrosione. I militari hanno eseguito un provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso dalla direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. Ferrise è ritenuto colpevole di tentata estorsione con metodo mafioso di 6.000 euro. il fatto contestato sarebbe avvenuto tra febbraio e marzo a San Benedetto Ullano ai danni di una ditta, la «Amata Costruzioni s.r.l.», con sede a Sant’Agata di Militello (Me), titolare di un appalto di 1.400.000 euro per la sistemazione di acque reflue. L’indagine è partita dalla denuncia da parte dell’amministratore unico della ditta che si è rivolto ai carabinieri della compagnia di Rende. Il fermato aveva effettuato una prima richiesta estorsiva ad un geometra dipendente della ditta e successivamente allo stesso amministratore unico. La richiesta di 6.000 euro era stata effettuata con metodo mafioso, in quanto l’autore si era dichiarato referente di zona della ‘ndrangheta cosentina garantendo la sicurezza dei cantieri contro danneggiamenti. L’estortore avrebbe anche chiesto che l’amministratore versasse in più tranches a malavitosi siciliani.
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