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CATANZARO – Informative prefettizie antimafia, contenziosi relativi al piano di rientro dal debito sanitario e vertenze in materia urbanistica ed edilizia. Sono questi i settori che hanno particolarmente impegnato la giustizia amministrativa in Calabria, secondo quanto emerso oggi nel corso della cerimonia per l’inaugurazione dell’anno giudiziario del Tar. La relazione è stata tenuta dal presidente uscente Giuseppe Romeo, già trasferito al Consiglio di Stato, mentre è stata introdotta dal presidente facente funzioni, Massimo Luciano Calveri. Il presidente Romeo ha sottolineato che sono aumentati i ricorsi per le informative antimafia: «Il contenzioso – ha specificato – ha interessato prevalentemente imprese di modeste dimensioni, con attività nel settore edilizio, nel settore dei servizi portuali, del trasporto di biomasse e in quello boschivo». Temi di assoluta delicatezza, per i quali è stato spiegato come «la prevenzione dei fenomeni di infiltrazione criminale continua a rappresentare una priorità, in questi ambiti, nella scala degli obiettivi delle istituzioni, poichè essa condiziona alla radice le prospettive di sviluppo della regione». Entrando nel merito, il presidente Romeo ha aggiunto che «il Tribunale ha ritenuto necessario, con equidistanza, basare le proprie decisioni sul riscontro di elementi indiziari ulteriori e contigui, quali le frequentazioni o i precedenti penali, anche senza specifica attinenza al fenomeno della delinquenza organizzata».
Per quanto concerne il tema della sanità, è stato spiegato come «le ristrettezze economiche hanno inciso sui rapporti con le strutture pubbliche soppresse e con i gestori delle case di cura private». Nel campo urbanistico ed edilizio, invece, una parte significativa dei ricorsi definiti ha riguardato «provvedimenti repressivi di abusi per lo più segnalati da soggetti privati». Sono stati registrati in calo i contenziosi in materia di contratti e appalti pubblici, in un settore nel quale «il numero dei ricorsi – è stato evidenziato nella relazione – è andato sensibilmente diminuendo, vuoi per l’incidenza del contributo unificato, vuoi per l’impatto della crisi economica, influente soprattutto sul versante dei lavori pubblici». Per quanto concerne il lavoro portato avanti dal Tar Calabria nel corso del 2012, il presidente Romeo ha dichiarato che «sono stati presentati 1.475 ricorsi e sono state pronunciate 994 sentenze di merito; nello stesso periodo sono stati pronunciati 3.632 decreti decisori». Romeo ha voluto rimarcare che «in media, per ogni nuovo ricorso depositato al Tar sono intervenute quattro pronunce: per l’esattezza, a 1.475 nuovi ricorsi sono corrisposti 5.666 provvedimenti giurisdizionali».
Dal presidente Romeo è arrivato anche un forte richiamo alle istituzioni: «Si ha l’impressione che talvolta, per qualche amministrazione – ha detto – eseguire una sentenza sia un ‘optional’ del quale si può fare a meno». Secondo il presidente, «tutti gli organi competenti dovranno prestare la massima attenzione a questo fenomeno che altrimenti rischierà di innescare un indebolimento complessivo del livello dell’amministrazione della nostra regione». Tra i temi posti in evidenza nella relazione del presidente Romeo, anche quello relativo al «principio della ragionevole durata di un giusto processo», evidenziando che «l’arretrato che grava sui tribunali amministrativi è pesante e il Tar Calabria, nonostante l’impegno profuso, non sfugge a questa constatazione». Tra le richieste lanciate dal presidente del Tar Calabria anche quella relativa ai carichi di lavoro per i magistrati, affinchè questa possa essere «applicata con flessibilità» nella formazione dei ruoli d’udienza e di disponibilità dei magistrati stessi.

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