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CATANZARO – Questa volta il commissario per il superamento dell’emergenza rifiuti in Calabria è stato ancora più diretto, lanciando accuse ancora più dirette ai comuni morosi. E mettendo in discussione il proseguimento del lavoro in attesa che l’intero sistema possa passare nelle mani della Regione. «Dal 1 gennaio 2013 al 15 febbraio 2013, sulla contabilità, l’Ufficio del commissario delegato ha ricevuto complessivamente dai 409 comuni calabresi solo la somma di euro 1.700.000,00, di cui 800.000,00 solo dal comune di Reggio Calabria». Una cifra irrisoria se si considera che, ad oggi, l’Ufficio vanta crediti dai Comuni per circa 145 milioni di euro. Una cifra incredibile, ma soprattutto una lentezza che rischia di cancellare gli sforzi per uscire dall’emergenza. D’altronde, negli ultimi due mesi il commissario Vincenzo Speranza è riuscito a incassare circa cinque milioni di euro, considerato che al 31 dicembre il credito era di 150 milioni circa. Ed allora l’affondo nei confronti degli enti locali, lanciato attraverso una nota indirizzata anche agli stessi comuni: «Malgrado messaggi inviati anche attraverso la stampa, ci si chiede come si può pretendere il ritorno alla normalità nel settore dello smaltimento dei rifiuti, considerato che l’Ufficio non riesce a pagare le aziende, ivi compreso la Markab società attraverso la quale si riesce ad inviare in Puglia 800 tonnellate di scarti di lavorazione de rifiuti solidi urbani trattati negli impianti di Rossano, Lamezia Terme, Catanzaro e Crotone?».
L’allarme, allora, è chiaro: o si provvederà a pagare i conti, oppure sarà l’ennesima paralisi che, questa volta, si tradurrebbe in cumuli di rifiuti su cumuli già esistenti. Un dramma per l’igiene e la salute pubblica. Anche perché il commissario Speranza non ha dubbi: «Se entro pochi giorni i comuni inadempienti non dovessero pagare le rate previste, ancor prima della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del provvedimento che permetterà il transito di tutte le competenze al Dipartimento politiche dell’ambiente della Regione Calabria – ha detto – è perfettamente inutile rivolgersi all’Ufficio del commissario per risolvere le relative problematiche». Pochi giorni fa i dati diffusi avevano evidenziato che la “maglia nera” per i debiti maturati dal 2006 ad oggi spettava al Comune di Cosenza, con i suoi 15 milioni di euro, mentre meglio andavano gli altri capoluoghi di provincia, con Reggio che ha iniziato a rispettare le rateizzazioni concordate per il rientro. Ora è arrivato il nuovo allarme del commissario Speranza, chiuso tra il periodo conclusivo del suo mandato e l’impossibilità ad andare avanti senza incassi, con le ditte che reclamano i pagamenti e minacciano di bloccare tutto. Compresi i costosissimi viaggi della spazzatura verso Taranto che, pur mancando cifre ufficiali, costano diversi quattrini che nessuno è più in gradi di anticipare, ma che sarebbe l’unica soluzione immediata per non crollare nell’emergenza totale. Dal commissario è arrivata anche una lancia spezzata nei confronti del governatore: «Solo il Presidente della Giunta regionale Giuseppe Scopelliti – ha concluso Speranza – è venuto incontro alle esigenze dell’Ufficio economicamente con congrue somme». Somme che adesso sono quasi finite e, raschiato il barile, alla Calabria non resterà che dovere fare i conti con nuovi cumuli di immondizia.
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