Eraldo Corti e Antonio Lorenzo
2 minuti per la letturaTROPEA – Ed è una pagina di storia che ritorna, nella bella perla del Tirreno. Quella del ritorno di un’antica e preziosa bevanda che, nel tempo, si era smarrita. Stiamo parlando della birra “Trupiana” non filtrata che dopo anni di oblio ritorna a far parlare di sé.
Il suo ritorno sulle tavole è dovuto ad un’idea di Antonio Lorenzo. Idea che gli è balenata nella mente nel momento in cui ha avuto tra le mani un vecchio taccuino di suo nonno Saverio Simonelli.
Tra i tanti oggetti personali di quest’ultimo, infatti, Lorenzo ha trovato il taccuino nel quale il suo progenitore annotava di tutto.
E sfogliandolo, tra le pagine notò qualcosa che lo interessò molto. «In quel taccuino – afferma il nipote – mio nonno descriveva una birra ambrata, dalla schiuma color avorio, che risaltava la cipolla con la sua dolcezza e i profumi dei fiori del nostro territorio. Una birra antica, prodotta tra Tropea e Capo Vaticano e che col tempo si persero le tracce. In questo taccuino c’era annotata la pregiata ricetta della “Trupiana”, con tutti i passaggi e i metodi segreti di preparazione».
Così, ha incontrato Eraldo Corti, il maestro birraio che vanta svariati premi e riconoscimenti, tra l’altro entrato a pieno merito nella guida Slow Food delle birre italiane. Antonio Lorenzo, pertanto, in accordo con suo padre Giovanni, ha deciso di lanciarsi in una appassionata sfida, ossia quella di riportare la birra “Trupiana” in vita che è, affermano entrambi «come riportare un pezzo di storia del nostro territorio».
Ed è vero, è proprio un pezzo di storia che ritorna e che ci fa ritrovare gli stessi gusti e gli stessi sapori che addolcivano il palato dei nostri avi con la cipolla dalla dolcezza unica dei nostri territori, e la birra dal colore ambrato e dal gusto inconfondibile, tipico di una terra ricca di sole. Nonché, adornavano le loro tavole.
Grazie all’intraprendenza dei Lorenzo e all’esperienza di Eraldo Corti, quindi, la birra “Trupiana” oggi è una realtà. Anzi, il 25 febbraio scorso, il Consorzio di Tutela della Igp Cipolla rossa di Tropea, presieduto da Giuseppe Laria, ha autorizzato la ditta della “Trupiana” ad usare il riferimento “Cipolla rossa di Tropea Calabria Igp”.
“Trupiana”, oggi si presenta così: «Birra ambrata, schiuma avorio, al naso si avvertono toni di caramello e fiori che giocano con una nuance di cipolla rossa. In bocca è semplice, snella, la dolcezza è evidente ma non stucchevole grazie al finale asciutto in cui ritroviamo il caramello e le note di cipolla».
Chissà cosa direbbero i nostri avi, per il ritorno della birra “Trupiana” sulle tavole! Loro che per anni, e in tempi di guerra, hanno superato le crisi nutrendosi di pane, cipolla e birra, non potrebbero che salutare con letizia l’idea di Antonio e Giovanni Lorenzo e applaudire al ritorno della “Trupiana non filtrata”.
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