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Determinanti le attività di ricerca. L’ateneo di Rende prima del Mezzogiorno e undicesima in Italia. La soddisfazione del rettore Crisci

RENDE (COSENZA) – «Dopo essere stata inserita, la scorsa primavera, nei ranking internazionali di “Google Scholar”, Cwts di Leiden e Arwu di Shanghai, l’Università della Calabria ottiene un altro significativo riconoscimento dal World University Rankings, stilato dalla rivista inglese “Times higher Education”.

Lo riferisce un comunicato dell’ufficio stampa dell’Università della Calabria. «L’ateneo di Arcavacata, infatti – si aggiunge – entra per la prima volta nel più prestigioso indice di valutazione e si piazza tra le migliori 400 realtà accademiche mondiali. La rilevanza del dato, di per sé molto lusinghiero, trova conferma anche nel rapporto tra le università italiane e l’Unical, che risulta undicesima a livello nazionale e al primo posto nel Mezzogiorno. Un risultato, va rilevato, cui contribuisce in maniera sostanziale soprattutto la ricerca, in rapporto alla quale l’Università della Calabria è quinta in Italia per numero di pubblicazioni».

Soddisfazione è stata espressa dal rettore, Gino Mirocle Crisci (nella foto in basso). «È un risultato – ha detto – che, senza tema di smentita, possiamo incorniciare tra quelli in assoluto più importanti della nostra giovane, ma vivace, dinamica università. Già rientrare tra le 980 Università segnalate dal “Times Higher Education World University Ranking” costituisce un grande traguardo, perchè ad essere considerate sono soltanto le Università che mantengono un alto livello di pubblicazioni per un lungo periodo. Far parte, poi, delle prime 400, di questa selettiva e rigorosa graduatoria, costituisce un ulteriore motivo di orgoglio. A livello italiano giova evidenziare che nel ranking di quest’anno sono entrati diversi atenei. Il fatto curioso è che questo risultato viene raggiunto in un momento storico in cui il livello degli investimenti nella ricerca è molto basso rispetto ad altri Paesi, con una tendenza ad essere ulteriormente ridotto. Nonostante tutto il nostro sistema di formazione e di ricerca conferma ancora una volta di essere molto competitivo e di avere importanti margini di miglioramento, se sarà adeguatamente sostenuto. Per adesso dobbiamo fare i conti con una situazione molto penalizzante, ma conforta certamente il nostro risultato, in un territorio particolarmente debole dal punto di vista economico».

«Un segnale di forte valenza politica, e che ci incoraggia a guardare con fiducia al futuro – conclude il Rettore dell’Unical – viene per fortuna dalla Regione, con la quale nei giorni scorsi abbiamo firmato importanti accordi che prevedono la destinazione di ingenti risorse per la ricerca. Di questo va dato atto al governatore Oliverio e alla sua giunta, che dimostrano di voler puntare sul rafforzamento del sistema universitario, con l’obiettivo di creare concrete prospettive di sviluppo e di opportunità di lavoro per i giovani».

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