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IL giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Locri ha respinto la richiesta di archiviazione della procura e ha ordinato di formulare l’imputazione nei confronti dei medici Maria Teresa Sabatino, Antonio Muscari e Vincenzo Speranza per l’omicidio colposo di Sara Sarti, la bambina pisana di 4 anni morta all’ospedale di Locri il 23 agosto 2009 in seguito a uno choc settico dopo che i medici il giorno prima l’avevano visitata e rimandata a casa.   «Dopo quasi 4 anni di ingiuste e ulteriori sofferenze – spiegano gli avvocati Giovanni Frullano ed Elena Mannucci, difensori dei genitori della piccola, Caterina Nicita e Alessandro Sarti – si prende atto che ciò che affermavamo da anni era vero: la richiesta di archiviazione era priva di senso, non teneva conto delle prove raccolte dalle quali emergeva che i sanitari dell’ospedale meritavano il giudizio per l’omicidio colposo». Nell’ordinanza, il giudice ha dichiarato «fondata l’opposizione alla richiesta di archiviazione perchè la perizia svolta nell’incidente probatorio è priva di qualsivoglia valore scientifico, in quanto si tratta di una mera elaborazione di dichiarazioni rese dagli indagati alla commissione interna dell’ospedale di Locri».   

«Per arrivare a un provvedimento che fotografasse la realtà delle prove raccolte, come è quello del Gip – sottolineano i genitori della bambina – sono stati necessari ben tre anni e mezzo di sofferente battaglia giudiziaria per dimostrare ciò che risultava evidente: Sara se curata correttamente oggi sarebbe qui fra noi e invece è morta per la colpa grave con cui è stato gestito il suo accesso all’ospedale di Locri». 

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