VILLA SAN GIOVANNI – Galleria Naturale Piale, l’incubo continua e stavolta si è sfiorata la tragedia. Mentre si procedeva con gli scavi, in un vicolo stradale si è infatti aperto un nuovo “fornello” ed è crollata la parete di una vecchia casa da dove, solo dieci minuti prima, una ragazza era uscita per trascorrere una serata in compagnia di amici. Poco più tardi la informeranno che l’abitazione è ormai off-limits, così come la zona nei pressi della via Tintorello di Piale.
E’ successo nella tarda serata di sabato nel centro abitato del piccolo borgo villese alle prese, da oltre sei anni, con i danni e i disagi legati agli interventi di costruzione del tunnel previsto nell’ambito dell’ammodernamento autostradale.
Alle 23 circa un boato ha svegliato i residenti. Il panico ha preso il sopravvento. Anche tra gli addetti ai lavori. E’ scattata l’allerta e si è attivata pure la ProCiv comunale, intervenuta sul posto col geometra Mario Barresi. Le operazioni di scavo sono state subito interrotte. Sul luogo dei lavori un enorme ammasso di sabbia. Ossia il materiale terroso “rilasciato” con l’apertura della voragine nel manto stradale. Il cosiddetto “fornello” con effetto clessidra: la terra in superficie frana lentamente dentro il ventre vuoto della galleria. Un fenomeno verosimilmente provocato dall’instabilità di un suolo sottoposto a continui sommovimenti, negli ultimi anni una costante a Piale. Mai, però, si era creato un “fornello” di così notevole entità (circa 5 m di larghezza e una profondità fino alla galleria stessa) come quello apertosi sabato sera. E mai, nonostante le miriadi di crepe e cedimenti che negli ultimi anni hanno interessato alcune abitazioni e strade del quartiere, la comunità pialese aveva toccato così da vicino la tragedia. Solo per caso l’episodio non ha avuto conseguenze più gravi. Solo per caso Rosa Tripodi, l’inquilina dell’edificio danneggiato, non è rimasta coinvolta nello smottamento che ha colpito la via Tintorello.
Per tutta la mattinata di ieri uomini e mezzi sono stati impegnati nell’area sede dell’arteria, più che altro per cercare di tamponare la situazione e per scongiurare accessi nella zona dissestata e altamente pericolosa per la pubblica incolumità. Sotto una consistente porzione di strada c’è il vuoto ed è pertanto impossibile transitarvi. Almeno sino a quando non saranno completate le operazioni di copertura dell’enorme buca, già avviate ma comunque abbastanza complesse.
Accanto alla voragine, la casa in parte crollata e ora inagibile. L’ennesima struttura che pare si sia ritrovata a dover fare i conti con la realizzazione della Galleria Piale, considerando i numerosi espropri e sgomberi ordinati nel corso dell’avanzamento dei lavori.
Di fatto adesso gli interventi di scavo sono fermi in entrambe le direzioni della “canna sud”, nella zona dove si stava operando a seguito del completamento della “canna nord” con la rottura, poco più di un mese fa, dell’ultimo diaframma della galleria e il congiungimento dei due punti di scavo. A Piale torna dunque la paura. Anzi forse non era mai passata. I cittadini e in particolare il Comitato “Borgo di Piale”, pur sottolineando la collaborazione avviata da anni con i soggetti istituzionali coinvolti nella vicenda, rivendicano maggiore chiarezza. E avvisano. «Gli scavi – hanno detto ieri mattina alcuni membri del Comitato – non riprenderanno fino a quando non avremo risposte certe sulla sicurezza dei lavori, sulla messa in sicurezza del borgo e sui risarcimenti dei danni subiti».
VILLA SAN GIOVANNI – Galleria Naturale Piale, l’incubo continua e stavolta si è sfiorata la tragedia. Mentre si procedeva con gli scavi, in un vicolo stradale si è infatti aperto un nuovo “fornello” ed è crollata la parete di una vecchia casa da dove, solo dieci minuti prima, una ragazza era uscita per trascorrere una serata in compagnia di amici. Poco più tardi la informeranno che l’abitazione è ormai off-limits, così come la zona nei pressi della via Tintorello di Piale. E’ successo nella tarda serata di sabato nel centro abitato del piccolo borgo villese alle prese, da oltre sei anni, con i danni e i disagi legati agli interventi di costruzione del tunnel previsto nell’ambito dell’ammodernamento autostradale. Alle 23 circa un boato ha svegliato i residenti. E’ scattata l’allerta e si è attivata pure la Protezione Civile comunale. Le operazioni di scavo sono state subito interrotte. Sul luogo dei lavori un enorme ammasso di sabbia. Ossia il materiale terroso “rilasciato” con l’apertura della voragine nel manto stradale. Il cosiddetto “fornello” con effetto clessidra: la terra in superficie frana lentamente dentro il ventre vuoto della galleria.
Di fatto adesso gli interventi di scavo sono fermi in entrambe le direzioni della “canna sud”, nella zona dove si stava operando a seguito del completamento della “canna nord” con la rottura, poco più di un mese fa, dell’ultimo diaframma della galleria e il congiungimento dei due punti di scavo. Ora i cittadini e in particolare il Comitato “Borgo di Piale”, pur sottolineando la collaborazione avviata da anni con i soggetti istituzionali coinvolti nella vicenda, rivendicano: «Gli scavi non riprenderanno fino a quando non avremo risposte certe sulla sicurezza dei lavori, sulla messa in sicurezza del borgo e sui risarcimenti dei danni subiti».