Il commissario Guido Longo e il presidente f.f. Nino Spirlì
2 minuti per la letturaNel corso di una riunione che si è svolta questa mattina negli uffici di presidenza della Regione Calabria, è stato evidenziato come «il delegato del soggetto attuatore per l’emergenza Covid resta il direttore generale reggente del dipartimento Protezione civile della Regione Calabria, Fortunato Varone».
A darne notizia è la stessa Regione Calabria con una propria nota che precisa, ulteriormente, come «Varone sia anche un componente dell’Unità di crisi per l’emergenza Covid, presieduta dal presidente della Giunta regionale. L’Unità di crisi, di cui fa parte anche il commissario ad acta della Sanità, a breve sarà integrata con altri due componenti medici».
Il contrasto istituzionale
Ma la vicenda della nomina del delegato del soggetto attuatore per l’emergenza covid in Calabria, successiva alla misura cautelare dell’interdizione dai pubblici uffici per un anno a carico di Antonio Belcastro (LEGGI LA NOTIZIA), rischia di aprire una frattura, l’ennesima, nei rapporti tra la Regione Calabria e il Commissario ad acta della Sanità Calabrese, oggi Guido Longo, visto che quest’ultimo è indirizzato verso la nomina a soggetto attuatore di Matteo Galletta (LEGGI) già direttore sanitario dell’Asp di Vibo Valentia.
Secondo quanto appurato, Galletta, pur non avendo ancora ricevuto un incarico formale da parte di Longo, sarebbe stato informalmente contattato dal commissario della Sanità che avrebbe anticipato la propria volontà al dirigente vibonese,
Negli scorsi mesi, come si ricorderà, era già sorta una disputa tra l’ufficio del commissario alla Sanità e la Regione Calabria su chi dovesse essere il responsabile della lotta al Covid nel territorio regionale e se, da una parte, la Regione in quell’occasione ebbe a ribadire che in base all’ordinanza del capo della protezione civile dello scorso 27 febbraio 2020 il soggetto attuatore è proprio l’ente Regione, dall’altra al commissario alla Sanità Calabrese Longo «in considerazione della nota 126 dell’8 gennaio 2021, a firma del Capo dell’Ufficio Legislativo del Ministero della Salute, è stato riconosciuto, “in via esclusiva”, il ruolo di soggetto attuatore in relazione all’attività anti-Covid e all’attuazione del piano strategico nazionale dei vaccini per la prevenzione delle infezioni da SARSCoV-2».
Il rischio, a questo punto, pare essere più che ipotetico e nella migliore delle ipotesi il risultato potrebbe essere che tutta questa situazione partorisca un vertice bicefalo a capo dell’emergenza covid-19 in Calabria (con tutte le inefficienze che ciò potrebbe comportare) e nella peggiore delle ipotesi un nuovo conflitto istituzionale potenzialmente in grado di frenare se non bloccare la strategia della lotta al covid in Calabria.
In questo le prossime ore potrebbero rivelarsi decisive.
LA RIUNIONE IN REGIONE
Durante la riunione di questa mattina, avvenuta negli uffici della Presidenza, inoltre, l’Unità di crisi ha deciso di intervenire con la massima urgenza al fine di migliorare l’attuazione del piano vaccinale della regione.
È stato inoltre stabilito, su espressa richiesta del presidente della Giunta, che lo stesso Varone, in qualità di delegato del soggetto attuatore, si avvalga della collaborazione del dipartimento di Protezione civile e di tutto il personale regionale necessario a una efficiente organizzazione del piano vaccinale anti-Covid.
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