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VIBO VALENTIA – Il fascicolo d’indagine era stato aperto di recente perché la Procura aveva focalizzato l’attenzione sulle attività dell’associazione.
Un’inchiesta che il capo dell’Ufficio requirente, Camillo Falvo, sta seguendo con particolare attenzione e scrupolosità al fine di verificare se effettivamente la “Nuovi Orizzonti – Casa di Gioele” stesse mantenendo fede all’accordo siglato con l’amministrazione provinciale nel settembre 2017 e cioè la realizzazione e conseguente di quel Centro per l’autismo messi nero su bianco nell’atto amministrativo di quattro anni fa cui aveva fatto seguito, pochi mesi dopo, l’inaugurazione in pompa magna dei locali ubicati al quinto piano di Palazzo Di Leo, sito nei pressi del cantiere del nuovo ospedale.
La notizia della recente positività di 11 persone colpite presenti all’interno avrebbe portato a stabilire che in quella struttura sita a Palazzo Di Leo fosse presente una Residenza sanitaria per anziani che non sarebbe mai stata autorizzata. Ed ecco perché gli inquirenti – che evidentemente avevano già avuto sentore delle presunte irregolarità – vogliono vederci chiaro.
Chi ha deciso il cambio di destinazione? E per quale motivo? Il presidente della Provincia, Salvatore Solano – malcelando evidentemente un certo fastidio – ha annunciato provvedimenti immediati, confermando che la delibera del settembre 2017, a firma dell’allora presidente Andrea Niglia, non riguardava assolutamente la realizzazione di una Rsa quanto, come detto, di un Centro per l’autismo che era stato affidato all’associazione onlus «quale servizio gratuito – era specificato in delibera – per le numerose famiglie presenti sul territorio».
Come detto, nei giorni scorsi alcuni degli ospiti sono trasferiti presso l’ospedale di Vibo Valentia con i sintomi, poi accertati, del Coronavirus che sono stati riscontrati anche nel personale, messo subito in isolamento forzato. Ospiti che, secondo quanto reso noto stamani dal Dipartimento di prevenzione dell’Asp, nel frattempo si sarebbero, nella quasi totalità, negativizzati.
L’associazione, che aveva inaugurato i locali nel dicembre del 2017, aveva ottenuto la gestione del Centro per sei anni, con rinnovo per altrettanti, occupandosi «dell’adeguamento dei locali e a prendersi carico e, in forma gratuita, del mantenimento dell’immobile, provvedendo alle pulizie sia dell’ingresso che dell’area verde, nonché della retrostante scala antincendio che, attualmente versano in uno stato di completo abbandono, prevedendo altresì di posizionare nell’area verde giochi ed attrattive per i ragazzi, non solo del centro, in sintonia con lo spirito del sodalizio che è quello dell’interazione sociale».
Il Centro per l’autismo è stato intitolato al dottor Michele Lagrotta, padre dell’ex consigliere comunale Maria Lagrotta, con una cerimonia ufficiale alla quale avevano preso parte tra gli altri l’allora sindaco Elio Costa e l’ex presidente Niglia.
In quella occasione, il presidente dell’associazione, Fortunato Annaccarato, aveva rilevato come il nuovo Centro per autistici fosse «un bene di tutti e tutti dobbiamo avvicinarci al mondo del volontariato ed cogliendo questa occasione; pertanto, l’associazione “Nuovi orizzonti” invita quanti volessero partecipare a questo nobile progetto affinché, con un umile gesto, possano fare in modo di alleviare le sofferenze di chi è affetto da tali patologie».
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