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GIOIA TAURO (REGGIO CALABRIA) – Un giovane di 22 anni, Francesco Bagalà, è stato ucciso in un agguato questa notte a Gioia Tauro. L’omicidio è avvenuto, tra le 2 e le 3 di notte, nella centralissima via Sarino Pugliese. La vittima era alla guida di una Fiat Grande Punto bianca, quando qualcuno gli ha esploso contro alcuni colpi di pistola, probabilmente un revolver, centrandolo alla testa e al torace. 

Il giovane è morto sul colpo. Solo una mezz’ora dopo l’agguato una guardia giurata, insospettita dall’automobile sul ciglio della strada, ha lanciato l’allarme. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della locale Compagnia, che hanno avviato indagini. I militari dell’Arma al momento non escludono alcuna ipotesi. Bagalà, studente universitario a Messina, nel luglio 2011 era stato arrestato per una rissa cui aveva fatto seguito l’omicidio di Vincenzo Priolo di 29 anni. Il presunto responsabile di quell’omicidio è tuttora ricercato, gli investigatori ipotizzano, ma è solo una delle piste che stanno battendo in queste ore, che quello di Bagalà possa essere una “risposta” all’omicidio Priolo.

LA RICOSTRUZIONE. Dopo essere stato in compagnia di amici, Bagalà ha preso l’auto per tornare a casa. Lungo la strada, secondo una prima ricostruzione dei carabinieri, qualcuno lo ha invitato a fermarsi. Il giovane ha rallentato e quando era quasi fermo, l’assassino gli ha sparato alcuni colpi di pistola uno dei quali lo ha raggiunto alla testa. Gli investigatori al momento non escludono alcuna ipotesi, ma le indagini sono comunque concentrate sull’ambiente nel quale è maturato l’omicidio di Vincenzo Priolo, di 29 ani, ucciso l’8 luglio 2011. Un ambiente, secondo gli investigatori, legato alla criminalità organizzata. Il delitto di Priolo fu preceduto da una rissa per la quale Bagalà era stato arrestato insieme ad altre tre persone pochi giorni dopo l’omicidio. Secondo l’accusa Bagalà, Priolo e gli altri avevano aggredito un altro giovane, Vincenzo Perri, che, secondo l’accusa, poco dopo si sarebbe vendicato sparando e uccidendo Priolo. Perri è ricercato da allora con l’accusa di omicidio. Poche settimane dopo ci fu il tentato omicidio di Giuseppe Brandimarte, di 41 anni, zio di Perri, mentre il 26 febbraio scorso fu ucciso Giuseppe Priolo, di 51 anni, già noto alle forze dell’ordine, nipote, da parte della moglie, di Gioacchino Piromalli, ritenuto il boss dell’omonima cosca, e zio di Vincenzo Priolo.

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