Piero Pelù
2 minuti per la letturaPiero Pelù racconta e si racconta in un libro. Si intitola ‘Spacca l’infinito – Il romanzo di una vita’ (Giunti editore) e rappresenta un continuo dialogo tra l’uomo di oggi e il bambino di ieri. Il tutto condito dai racconti della storia italiana: dalle trincee della prima guerra mondiale agli anni del fascismo; dalla guerra fredda alle incertezze dei nostri giorni. Senza dimenticare i riferimenti ai sogni di un ragazzo che in uno scantinato sul lungarno di Firenze, muoveva i primi passi nel mondo della musica.
Si tratta di un volume scritto in terza persona, nato nei mesi del lockdown in cui il cantautore fiorentino è stato costretto, come tutti gli artisti, ad abbandonare il palcoscenico a causa della pandemia.
“In questo libro – racconta il frontman dei Litfiba – c’è quello che non ci si aspetta, parlo molto delle radici della mia famiglia che sono un po’ anche le radici del secolo scorso, perché ci sono dentro tantissimi eventi che fanno parte del nostro dna: la storia delle guerre, del fascismo, il dopoguerra, il nucleare. Tutto quello che fa parte del mio mondo, di cui parlo anche nelle canzoni, ma che non avevo ancora raccontato in una forma così esplicita”.
Raccontando della nascita del libro Pelù ha spiegato che “è figlio di una frustrazione”, perché “il mio album uscito dopo Sanremo stava decollando e poi è esploso in volo perché è scoppiato il Covid. Nel marzo del 2020 – sottolinea – il mio disco doveva essere in piena promozione e, invece, io ero chiuso in casa e quindi ho cominciato a scrivere i miei ricordi”.
È un libro che, a differenza di quanto ci si possa aspettare, non racconta il Piero Pelù rocker, ‘el Diablo’ dei Litfiba. Eppure, la musica è comunque presente nel romanzo della vita del cantautore. E non poteva essere altrimenti. “La musica è proprio la colonna sonora della mia vita – spiega – qualsiasi musica; da quando ero bambino e ho avuto la fortuna di avere un nonno appassionato di musica che mi faceva ascoltare di tutto, e mio padre che portava a casa i vinili di Jannacci, le fiabe sonore e poi i Beatles, i Pink Floyd, il punk. Il mio attaccamento alla musica è assolutamente incondizionato e primario”.
La presentazione di ‘Spacca l’infinito – Il romanzo di una vita’ è avvenuta a Firenze. E durante l’incontro ha ricordato la morte, avvenuta a Fiesole, del collega e amico Enrico Greppi, leader della Bandabardò (LEGGI). “Un artista, un poeta, un amico fraterno, una perdita durissima da accettare” ha detto. “Per fortuna Erriquez ci ha lasciato un patrimonio di canzoni e pensieri meravigliosi”.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA