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LA spending review per prefetture e questure non altererà i livelli di sicurezza. Lo ha assicurato il ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri a Prima di Tutto, su Rai radio 1: «Le macchine delle forze dell’ordine che circoleranno sul territorio e la presenza degli uffici della Digos o di altri uffici importanti e significativi per le forze dell’ordine – ha detto – non verranno assolutamente meno». E ha spiegato: «Solo 18 sedi minori rimarranno “scoperte”, nelle altre province soppresse rimarranno presìdi con un prefetto e un questore, come peraltro avveniva 5-6 anni fa, perchè parliamo di alcune sedi che sono di nuovissima istituzione».
Il ministro cita espressamente la Calabria e rassicura sul mantenimento dei livelli di sicurezza anche in province ad alto tasso di criminalità come quelle calabresi: «I livelli di sicurezza non verranno toccati e non ci saranno assolutamente trasposizioni di personale da un posto all’altro», ha sottolineato. Cancellieri rassicura anche sulla continuità di assistenza dei Vigili del Fuoco, che preoccupa alla luce dei rischi idrogeologici crescenti e dei numerosi incendi estivi: «Quello che hanno sempre fatto continueranno a fare. Il distaccamento, che è il luogo dove sono oi mezzi dei vigili del fuoco, rimane. Il risparmio maggiore verrà dagli immobili».
La bozza di regolamento sul riordino degli uffici è stata messa a punto dagli uffici del Viminale e contiene una decina di articoli. In questi giorni è in fase di definizone da parte del Governo. E sulla reazione dei sindacati di polizia, pronti alla mobilitazione, Cancellieri ha osservato: «Ho l’impressione che non si comprenda la delicatezza del momento: noi abbiamo un obiettivo, garantire la sicurezza della popolazione, e su questo non possiamo arretrare di un millimetro. Nello stesso tempo dobbiamo razionalizzare le spese perchè non ci sono risorse».
Coi sindacati, ha spiegato Cancellieri, «abbiamo parlato abbondantemente, ci sono state fatte delle richieste a cui noi siamo andati incontro. Quello che ci era stato chiesto l’abbiamo fatto», ha detto riferendosi al nome del prefetto e del Questore presidiario chiesto dai sindacati e concesso dal ministero, così come l’apertura di un tavolo per una rivisitazione del rapporto di lavoro.Accusata di aver fatto una provocazione alle sigle sindacali dicendo che non aveva avvertito malumori tra i poliziotti per i tagli, il ministro ha spiegato: «Io pensavo che il fatto di avere aderito alle loro richieste, di avere spiegato la meccanica della razionalizzazione avesse fatto rientrare il malumore. Ho cercato di aprire un dialogo sereno, se ci vedono provocazioni mi spiace, io sono assolutamente in buona fede».
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