2 minuti per la lettura
«Aspettiamo le motivazioni per il ricorso in Consiglio di stato. Sappiamo di aver operato con trasparenza e rigore. La scelta, notoriamenteè stata motivata dalla necessità di abbattere il debito, così come fa lo Stato vendendo i propri beni, ivi compresi i tribunali, e così come ha fatto a Potenza vendendo l’immobile sede del Provveditorato e quella dell’Agenzia delle Entrate». È stato questo il commento del sindaco di Potenza, Vito Santarsiero, e dell’assessore al Bilancio, Federico Pace, appena avuta la notizia dello stop che il tribunale amministrativo regionale ha intimato alla vendita del palazzo di giustizia. «È appena il caso di sottolineare che dal 1996 a oggi il Comune di Potenza ha sostenuto per il Tribunale spese non rimborsate dal Ministero per complessivi 28 milioni di euro. Appare evidente come la vicenda ha molto a che fare con i temi delle autonomie istituzionali. Rivendichiamo la libertà di operare sulle nostre proprietà, come rivendichiamo di aver amministrato con rigore abbattendo di 60 milioni di euro il nostro debito, mentre quello dello Stato continua a crescere. Circa i rischi per l’amministrazione comunale sono nulli, considerato che l’intesa preliminare con la Maya immobiliare prevedeva la rinuncia a ogni forma di rivalsa, ivi comprese le spese legali».
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA