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Il pesce arriva fresco come se fosse stato appena pescato al largo del golfo di Policastro. Invece viene da Milano, via aereo, direttamente sulle tavole dei potentini. Quelli più benestanti, ovviamente. Perchè “lo sfizio” costa e neppure poco. È l’ultima moda cittadina, preferire la tavola casalinga al ristorante: pezzogne, orate, gamberoni, vongole, cozze, ricci e polipi. Le alici e il pesce azzurro della vicina Costiera restano sul banco delle pescherie cittadine, a prezzo contenuto. Chi può sceglie il meglio, a qualunque prezzo. E visto che Potenza il mare non ce l’ha (magari Matera può far capo a Bari) di necessità virtù: consegna a domicilio. Quattro, sei, max dieci ospiti per prelibatezze gourmet. La preferenza è per il crudo. L’ordine avviene tramite la grande ditta di distribuzione alimentare italiana, la Marr. Lo scalo aereo a Napoli direttamentamente da Linate e poi la corsa tramite corriere dal capoluogo partenopeo al capoluogo lucano. Le cene si intensificano, la moda si diffonde. C’è chi può e chi non può. Molti possono, a dispetto della crisi di moltissimi. Ai quali resta il mesto squalotto spacciato, in qualche pescheria del centro, per pesce spada.

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