Alle porte del capoluogo di Regione, nell’area industriale di Tito, “Occhialeria artigiana”, crea occhiali da sole e montature da vista, così come si facevano una volta. E’ l’occhiale fatto rigorosamente a mano, quello che l’imprenditrice lavellese, Antonietta Tummolo – che, dopo un’esperienza nel settore, ha fondato e guida la sua l’azienda – ha voluto produrre in Basilicata, riscoprendo quel gusto per il benfatto e per il vero made in Italy. Così, dalle mani esperte di artigiani, vengono creati occhiali e piccoli accessori, prima disegnati e studiati poi, tagliati grossolanamente e, ancora, rifiniti, impreziositi, e confezionati, partendo dal portaocchiale, con accuratezza artistica di donne, che ricamano e dipingono su tessuti naturali. Il processo di lavorazione richiede, dunque, tempo; realizzare il manufatto d’eccellenza, che non subisce la pressione delle scadenze né mira a raggiungere i grandi numeri, necessita di continue cure. Aste e frontali, infatti, ruotano per 78 ore all’interno di otto piccole urne in legno, i buratti – posti al centro del laboratorio, come veri e propri monumenti alla produzione artigiana – che, grazie a rombi e sfere di materiale legnoso, pietra pomici e oli naturali, rendono la montura sabbiata o perfettamente lucida. Dunque, lontano dalla produzione in serie e grazie a piccoli attrezzi dismessi, recuperati del Cadore – si tratta di fresatrici e pantografi manuali, che necessitano della presenza dell’artigiano in ogni fase – il laboratorio di Occhialeria Artigiana, dà forma alle idee, modificando di volta in volta la giusta calzata, modellando l’occhiale e, soprattutto, pensando a chi lo indosserà. Pertanto, ogni pezzo non sarà mai uguale a nessun altro.
Toni Servillo, Tim Burton, Ron Gallella e Sergio Rubino hanno scelto d’indossare l’occhiale di produzione lucana, apprezzando i materiali naturali, la lavorazione e l’artigianalità del prodotto sentendolo proprio e senza mai diventane testimonial. Anche il mondo della moda ha voluto questo prezioso manufatto. Da Parigi, a Lugano, a Berlino il manufatto vola, adesso, a Londra dove, ospite dell’Ambasciata Italiana, Antonietta parla della sua esperienza di successo insieme a prestigiose espressioni del made in Italy.