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LAMEZIA TERME (CZ) – E’ stato assolto da ogni accusa l’avvocato lametino, F.S., il quale doveva rispondere di induzione in errore, falsità ideologica, circostanze aggravanti e frode processuale perchè, secondo agli inquirenti, aveva simulato una falsa patologia, presentando un certificato di malattia non veritiero al fine di non presenziare ad un’udienza penale a Lamezia Terme, mentre in realtà nello stesso giorno partecipava, nella qualità di legale, ad un processo a Vibo Valentia. Le indagini era partite dopo che il Tribunale di Lamezia Terme, avendo rilevato l’assenza ad un processo penale dell’avvocato F.S. apprendeva, tramite un quotidiano locale, che lo stesso legale aveva difeso nella stessa giornata in cui «risultava» essere ammalato un imputato in un maxi-processo. Nello stesso giorno il legale, quindi, risultava essere ammalato a Lamezia Terme, mentre appariva nelle sue piene capacità e funzionalità fisiche a Vibo Valentia.
L’accusa sosteneva che l’avvocato aveva indotto in errore una dottoressa adducendo false patologie ed inventati dolori, facendosi così redigere un certificato medico che attestava una malattia inesistente che lo rendeva impossibilitato a viaggiare, oltre che necessitante di cure appropriate e riposo per almeno quattro giorni. Certificato che poi lo stesso legale aveva trasmesso alla cancelleria lametina per giustificare la sua assenza. A tale ricostruzione si è opposta la difesa dell’imputato, rappresentata dall’avvocato Giancarlo Nicotera, che riteneva il proprio assistito del tutto estraneo ai fatti contestati. Durante il dibattimento sono stati ascoltati diversi testimoni, tra cui anche personale dell’Arma, medici e giornalisti. Secondo la ricostruzione difensiva l’avvocato lametino era effettivamente ammalato, così come riscontrato dal medico curante, ma avendo egli pernottato la notte prima a Vibo Valentia era riuscito l’indomani mattina, seppur dolorante, a raggiungere il Tribunale vibonese per partecipare alla causa.
All’esito dell’istruttoria dibattimentale il Tribunale lametino, in composizione monocratica (giudice Gustavo Danise), accogliendo la linea e le argomentazioni difensive, ha assolto l’avvocato F.S. perchè il fatto non costituisce reato. Per lui, inizialmente, la pubblica accusa aveva chiesto l’arresto, perchè gli indizi a carico erano schiaccianti.
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