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VIBO VALENTIA – «E’ importante che la partecipazione alla manifestazione di sabato sia massiccia, perchè occorre dare un segnale inequivocabile di avversione verso un provvedimento che si ritorcerà contro i cittadini dell’intero territorio vibonese». Il presidente della Provincia Francesco De Nisi conferma la sua partecipazione all’iniziativa in programma per sabato 17 novembre nella città capoluogo, per protestare contro l’imminente abolizione della Provincia di Vibo Valentia. «Quando nel maggio del 2010, ancora in pieno governo Berlusconi, saltò fuori il primo decreto taglia-province, a cui però non venne poi dato seguito, assunsi immediatamente una posizione di forte critica – ricorda De Nisi – denunciando pubblicamente le conseguenze che ciò avrebbe determinato, soprattutto a causa del venir meno di numerosi Enti e servizi che sussistono su base esclusivamente provinciale. In quel frangente l’allarme fu sottovalutato dalle forze politiche e sociali presenti sul territorio e in pochissimi si unirono alla mia protesta. Eppure, già allora, come ebbi modo di sottolineare, era chiaro che l’abolizione della Provincia avrebbe determinato il venir meno di presidi istituzionali fondamentali come Prefettura, Questura, Comandi provinciali dei carabinieri, della guardia di finanza, del corpo forestale, dei vigili del fuoco, Direzione provinciale del Tesoro, Ragioneria dello Stato, Agenzia delle entrate, Agenzia delle dogane, Agenzia del territorio, Direzione provinciale del lavoro, Camera di commercio, sezione locale di Confindustria, sedi provinciali dell’Inps e dell’Inail, Azienda sanitaria provinciale, Aci, Croce rossa, Ufficio scolastico, Ufficio provinciale delle Poste italiane, Motorizzazione civile. Oggi, a poche settimane dall’esecutività di un provvedimento legislativo probabilmente incostituzionale ma ancora pienamente efficace, questa consapevolezza è finalmente maturata nella stragrande maggioranza dei cittadini vibonesi e nella quasi totalità dei rappresentanti istituzionali, politici e sociali. Forse la protesta non servirà a cambiare le cose, ma partecipare alla manifestazione di sabato è un dovere soprattutto verso noi stessi e verso l’idea democratica di autonomia amministrativa. Ecco perchè – conclude De Nisi – mi auguro che siano in tanti a voler partecipare, nel tentativo di far giungere a Roma l’eco del nostro profondo dissenso». 

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