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CATANZARO – «Siamo preoccupati perchè la mancata dichiarazione da parte del Governo dello stato di emergenza, che è un elemento fondamentale per affrontare complessivamente la situazione, ci lascia un pò allo sbando». Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, intervenendo ad Unomattina sulla situazione provocata dal terremoto nel Pollino. «E’ importante allora – ha aggiunto Scopelliti – un impegno diretto del Governo con la costituzione di un Tavolo tecnico nell’ambito del quale individuare un percorso che consenta di mettere in sicurezza tutti quei siti pubblici e privati danneggiati dal sisma in modo da dare garanzie ai cittadini e restituire loro una vita normale. La Calabria intera è una regione ad alto rischio sismico. Occorre dunque programmare e pianificare gli interventi necessari per mettere in sicurezza l’intera regione. Noi siamo pronti a fare la nostra parte, ma vogliamo discutere col Governo e i ministeri competenti dell’attuazione degli interventi necessari per dare serenità ed un futuro alle famiglie colpite dal sisma perchè resta uno stato di emergenza in merito al quale occorre dare una risposta forte e concreta». Secondo Scopelliti, «al di là dell’intervento immediato e della tempestività con cui è stato attuato, grazie ad un meccanismo regionale e locale la cui efficienza è stata riconosciuta dal Capo della Protezione civile, Gabrielli, rimangono due aspetti importanti da definire: come gestire la fase emergenziale determinata dal fatto che c’è un terzo degli edifici di Mormanno che non sono agibili e come gestire anche la fase della pianificazione, con risorse e certezze, degli interventi per mettere in sicurezza tutto il territorio calabrese. E per questo è indispensabile l’azione del Governo centrale». Alla trasmissione è intervenuto anche il giornalista Piero Sansonetti, direttore del quotidiano Calabria Ora, secondo il quale «la mancata dichiarazione da parte del Governo dello stato di calamità è uno schiaffo alla Calabria, alla quale non si vuole dare nulla solo perchè è la Calabria. In realtà c’è un ‘anticalabresismò che è fortissimo in questo Paese».
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