Il capo della Procura materana, Pietro Argentino, durante la confrenza stampa di stamattina con gli inquirenti della Gdf
1 minuto per la letturaMATERA – Con le accuse di associazione a delinquere, finalizzata alla truffa nei confronti dello Stato, corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio, riciclaggio, autoriciclaggio, reimpiego, ricettazione, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atto pubblico, falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, favoreggiamento personale, emissione di fatture per operazioni inesistenti, la guardia di finanza di Matera ha arrestato 11 persone, con altre dieci sottoposte a indagine. La truffa verte sulla compravendita di terreni agricoli per favorire l’imprenditorialità giovanile, con la complicità di un funzionario regionale e di un dirigente dell’Ismea, una costola del ministero dell’Agricoltura che gestisce queste consulenze finanziarie.
La truffa ammonta ad oltre sei milioni di euro, e nella rete della Finanza, coordinata dalla Procura di Matera sono finiti gli imprenditori agricoli Vito, Pierfrancesco, Rocco e Filomenta Contangelo di Montescaglioso, il dirigente del dipartimento Agricoltura della Regione Basilicata, Saverio Nuzzolese di Irsina, il dirigente Ismea per la Basilicata Giuseppe Fierro; gli agronomi altamurani Antonio Margiorio e Michele Carlucci; l’avvocato materano Antonio Albanese e Antonietta Rucireta, imprenditrice agricola di Pisticci, come ancora l’altamurano Vincenzo Lanzone. Tutti si trovano agli arresti domiciliari, gli arresti sono avvenuti all’alba nelle province di Matera, Potenza, Bari, Taranto, Caserta, Roma, Milano e Torino.
I dettagli dell’operazione “Terra” sono stati illustrati stamane dal capo della Procura materana, Pietro Argentino. Ulteriori approfondimenti nell’edizione cartacea.
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